Penna cromopuntura

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La luce è l’energia di origine cosmica e la Cromopuntura (terapia con i colori) la utilizza per trattamenti energetici non invasivi secondo una disciplina che si articola su conoscenze millenarie (colori-agopuntura-chakra). Nella luce bianca solare, che appare visibile ai nostri occhi, esistono varie radiazioni luminose monocromatiche, ciascuna delle quali corrisponde ad una specifica frequenza che, per effetto della rifrazione, l’occhio umano percepisce come colori.

CROMOPUNTURA
PENNA OTTICA CROMOPUNTURA

Visto che la malattia è la conseguenza di una  alterazione energetica in una parte del corpo, noi possiamo dare, attraverso la luce di un colore, la specifica frequenza utile per eliminare il disordine energetico (entropia) ristabilendo così l’ordine (sintropia) e con esso la guarigione. Ricordo al lettore ciò che ha scritto il fisico francese Paul Nogier: “Se noi informiamo nuovamente i tessuti delle loro corrette frequenze vitali il malato guarisce.

Ecco la chiave della guarigione!”. . La penna ottica è lo strumento necessario per effettuare le applicazioni di cromopuntura; ne esistono molte versioni, ma la base è sempre la stessa, una sorgente luminosa a cui applicare i colori in forma molto sottile, per poter indirizzare il fascio colorato in modo preciso sui punti sui quali si deve eseguire il trattamento. Uno dei maggiori motivi di interesse verso la cromopuntura è costituito dal fatto che permette l’auto applicazione.

Come si evince dai disegni illustrativi qui di seguito riportati è semplicissimo effettuare trattamenti di cromopuntura: basta trovare la patologia su cui si vuole intervenire, vedere dove è situato il punto del meridiano corrispondente e poggiare lì la punta di cristallo con il colore indicato sullo schema per circa 7 minuti.

Sovente sono i maestri che suggeriscono agli allievi quale marca acquistare e, purtroppo, la maggioranza di essi consigliano un prodotto poco efficace solo perché la casa produttrice offre loro una più alta percentuale sulle vendite.In commercio ci sono varie ditte che commercializzano le penne ottiche per la cromopuntura data la grande richiesta dovuta al fatto che in quasi tutte le scuole di naturopatia se ne consiglia l’uso per terapie vibrazionali.

Se è vostra intenzione comprare una penna per la cromopuntura scegliete quelle che hanno le punte con cristalli temperati colorati e non quelle fatte di altro materiale o con il cambio di colore in gelatina (dubito seriamente che la frequenza emessa da queste punte sia quella ottimale).

Riporto due mie esperienze personali nelle quali ho utilizzato la penna ottica per la cromopuntura.

La prima: giocando al calcio riportai una frattura ad una vertebra. Nell’incidente rimasi a terra immobilizzato perché qualsiasi movimento, anche lieve, era causa di atroci dolori; vista la situazione si decise di far intervenire l’autoambulanza. La partita fu sospesa e molti miei compagni di gioco vennero in ospedale per constatare le mie condizioni di salute. Lì appresero del referto medico: frattura di una vertebra e la prognosi di quaranta giorni di riposo per poi riprendere la perfetta mobilità (fortunatamente per una frattura del genere non si ingessa più il torace).

Il giorno successivo all’incidente decisi di praticare la cromopuntura sulla zona della frattura. Non essendo citato sul libretto illustrativo della penna ottica il termine fratture o problemi ossei telefonai alla ditta che mi aveva venduto l’apparecchio (La Fidia) e chiesi al responsabile Antonio Saputo quale colore mi consigliava di impiegare per accelerare la mia guarigione. Egli mi disse di fare il trattamento di cromopuntura direttamente sul punto della frattura utilizzando 5 minuti la punta di cristallo di colore giallo e 5 minuti quella con il colore rosso, ogni mattina, pomeriggio e sera; ho seguito i suoi consigli per tre giorni e il quarto ero già in grado di camminare senza sentire dolori. Immaginate la sorpresa dei miei compagni di squadra quando, la settimana dopo l’incidente, mi presentai sul campo per giocare.

Seconda mia esperienza: venne da me un anziano che aveva il problema di dormire massimo due ore per notte. Decisi nel suo caso di utilizzare la cromopuntura: lessi sul libretto illustrativo quale era il punto del meridiano su cui agire per l’insonnia e quale colore utilizzare. Gli feci poggiare la punta di cristallo colorata per 5 minuti sul punto corrispondente della mano destra e poi altri 5 minuti sulla mano sinistra. Il giorno dopo questa persona mi telefonò dicendomi che per la prima volta dopo vent’anni aveva dormito per cinque ore consecutive.

Dopo circa dieci giorni venne da me una signora con un analogo problema: da due giorni non riusciva a dormire. Decisi di agire sempre con la cromopuntura ma oltre ai punti delle mani aggiunsi anche 10 minuti complessivi sui punti specifici delle orecchie (tabella della cromopuntura auricolare). Il risultato fu che la signora andò a dormire alle ore 23:00 e si svegliò alle ore 19:00 del giorno dopo. Aveva dormito ininterrottamente per 20 ore!

Il quesito che mi sono posto è stato: ho sbagliato a fare doppia terapia? Cosa sarebbe successo se avessi prolungato ogni trattamento di colore in termini di minuti?         .

Ho scelto questi due casi affinchè il lettore che si vuole cimentare con la cromopuntura recepisca che è importante rivolgersi a persone esperte quando si hanno dei dubbi su quali colori utilizzare e di seguire correttamente i tempi del trattamento per evitare effetti dannosi per la salute del paziente.

C’è anche la tabella per la cromopuntura auricolare ma i punti sono così difficili da trovare che, per individuarli bisogna obbligatoriamente affidarsi ad un apparecchio cercapunti (meglio se dotato di led e con segnale acustico).

Sui libretti illustrativi delle penne ottiche si consiglia che la durata del trattamento sul punto del meridiano sia non superiore ai sette minuti (per non avere problemi con gli eccessi di energia). Io, per mia scelta intuitiva, essendo due le mani (o i piedi) e quindi due i meridiani su cui agire, preferisco fare 5 minuti per lato; in tal modo ho sempre ottenuto risultati molto lusinghieri.

Ci sono confezioni di penne ottiche che oltre i sette colori fissi contengono anche i colori spirituali da utilizzare con la respirazione. Ovviamente esse hanno un prezzo più elevato.

Si può evolvere “respirando” un semplice colore? Per me la risposta è categorica: No!