Chakra del Cuore

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Chakra del cuore
Chakra del cuore

Molti maestri orientali sostengono che il chakra del cuore sia il più potente dei centri di energia del corpo umano e che sia di vitale importanza tenerlo sempre “aperto” perché ci permette di progredire nel cammino evolutivo e godere della gioia di vivere.

Questo chakra è situato dai 2 ai 5 cm più in alto rispetto al centro del torace (varia secondo l’altezza della persona). La persona che ha questo chakra bloccato non avrà mai l’opportunità di ricevere amore e cadrà facilmente in depressione perché alla fine verranno meno gli stimoli che ha escogitato per sopravvivere senza amore.

Anche le persone più importanti del mondo, con tutto il loro potere e le loro ricchezze, se hanno il chakra del cuore bloccato, non possono eliminare il malessere psicologico causato dalla mancanza d’amore perché percepiranno prima o poi che l’amore è l’essenza della vita e che una vita senza amore è una vita sprecata. E’ come una lampadina che si è rotta senza essere stata accesa, la sua funzione di esistere non si è realizzata perché non ha mai dato luce.

Così è per l’essere umano. Coloro che nella vita hanno donato molto amore, avranno una morte serena; nei momenti della
dipartita il loro viso sarà sereno, persino sorridente. Coloro che hanno vissuto senza amore vivranno gli attimi che precedono la morte con disperazione e angoscia, i lineamenti dei loro visi saranno contratti e duri. Qualche maestro spirituale afferma che negli attimi che precedono la morte le persone rivivono solo i momenti di amore vissuto.

Chi ha avuto esperienze di pre-morte quando è tornato in vita ha raccontato che negli istanti precedenti ha rivissuto solo i momenti in cui ha dato vero amore, nessuno ha ricordato le ricchezze accumulate, il prestigio acquisito, la fama, il successo per le conquiste, le scoperte fatte e il riconoscimento ricevuto dagli altri.
L’unica vita degna di essere vissuta è quella contrassegnata dall’amore, perché l’amore è vita! L’amore influisce sulla vita e la vita dipende dall’amore. Se non c’è amore non c’è vita. Pensate che queste siano frasi fatte, teoremi filosofici o utopie? Vi sbagliate! Perché anche la scienza riconosce la forza dell’amore.

Ricerche condotte negli orfanotrofi di tutto il mondo hanno evidenziato che la mortalità dei neonati messi in strutture dove non ricevono alcun gesto affettuoso è dell’80% nei primi cinque anni di vita. Secondo questi dati la stragrande maggioranza dei bambini muore a causa della mancanza d’amore. Il bambino, per sopravvivere, ha bisogno d’amore. I suoi organi si alimentano all’80% con l’energia d’amore.


Secondo i dati di centinaia di ricerche condotte presso ospedali in tutto il mondo, un bambino nato prematuramente o sotto peso, e per questo messo in incubatrice, se accarezzato ogni tanto, aumenta il proprio peso giornaliero del 47% in più rispetto ad un altro bambino nato nelle stesse condizioni che, invece, non riceve alcuna coccola.

Questa indagine riconferma che l’energia d’amore incide in modo preponderante sulla crescita del neonato e sul suo stato di salute.
Ecco un altro esempio scientifico che documenta la potenza dell’amore: pochi anni fa un’equipe composta da ricercatori e dottori nutrizionisti decisero di condurre un esperimento su centinaia di conigli per valutare quale percentuale di grassi presenti nell’alimentazione potevano digerire senza correre il rischio di morire. Dopo pochi mesi gli osservatori non sapevano spiegarsi perché, con la stessa alimentazione, in una stia i conigli morivano e in un’altra erano in perfetta salute. Dopo un’approfondita indagine si capì che l’unica variante era costituita dagli inservienti incaricati di dar loro da mangiare.

Nella stia dove si registravano le morti l’inserviente dava da mangiare ai conigli attraverso le feritoie della gabbia, mentre nella stia dove gli animali sopravvivevano l’inserviente prendeva in braccio ogni coniglio e gli dava da mangiare accarezzandolo.
Questa esperienza dimostra che l’energia d’amore è così potente che riesce a neutralizzare anche le sostanze tossiche ed i veleni che non creano una morte repentina.
Siete sbalorditi? Ho scelto questi tre esempi per dimostrarvi che il concetto: “AMORE E’ VITA” citato nei libri filosofici e nei testi sacri di ogni religione ed ora confermata anche dalla scienza ufficiale, E’ UNA VERITÀ ASSOLUTA!

Nel dare e ricevere amore proviamo una felicità immensa e ogni attimo vissuto in maniera così intensa può colmare il vuoto di un’intera esistenza; chi rinuncia all’amore rinuncia alla vita. Chi rinuncia ad aprire il cuore, anche se impiega tutta la sua volontà, tutto il suo potere e le sue ricchezze, non potrà mai godere della gioia di vivere.


Chi ha il chakra del cuore bloccato, anche volendo, non può dare vero amore agli altri. Solo il corretto funzionamento di questo chakra può permettere di dare e ricevere amore e, quindi, di creare un sereno rapporto sentimentale con il proprio partner.
Chi ha il chakra del cuore bloccato e vive una relazione di coppia sta insieme all’altro per convenienza o per interesse, per paura di rimanere solo, per soddisfare la voglia di sesso, per creare una famiglia e avere figli, per costrizione, per ricatto, per dipendenza vero il partner.

Se poi questa persona è convinta di “sapere” amare il proprio partner questo suo “amore” sarà caratterizzato dall’avere una gelosia assurda e dall’avere una estrema paura di essere abbandonata (la parola amore l’ho scritta tra le virgolette perché, per me, l’amore vero si fonda sulla fiducia). I saggi dicono: “Lascia il tuo partner libero, se egli prova vero amore ritornerà da te”.


La persona con il chakra del cuore chiuso, non sapendo amare, nel rapporto di coppia fa emergere il proprio egoismo ed il senso di possessività, in tal modo avrà con il partner litigi molto frequenti e sempre più accesi; E’ assolutamente esclusa la possibilità che si possa vivere una relazione sentimentale appagante e serena.


Qual’è la causa che riduce l’energia al chakra del cuore?


Questo chakra si blocca quando nel subconscio di una persona è registrata la memoria: amore = sofferenza. Questa persona non può o non vuole aprirsi all’amore, perché teme che le conseguenze possano essere le stesse che ha patito quando, ancora piccolo, ha sofferto per la mancanza di amore di uno dei genitori o di entrambi.


Più la sofferenza è stata forte più il subconscio ora è forte nel condizionare la persona a non aprire il suo cuore ad altri. Il subconscio impedisce di provare emozioni e soffoca ogni sentimento; se avessimo un apparecchio che trascrive gli ordini del subconscio leggeremmo frasi del tipo: «Evita l’amore, non lasciarti mai andare a provare emozioni, sii duro…solo così eviterai la sofferenza dell’abbandono, del distacco, del tradimento».
Siccome per l’anima vivere l’amore è un’esigenza assoluta, cerca in tutti i modi di tentare la persona ad aprirsi all’amore utilizzando la forza dell’attrazione fisica o della passione; precedentemente avete letto di ricerche scientifiche che dimostrano quanto sia importante l’amore per il corpo umano in quanto contribuisce in maniera preponderante allo sviluppo cellulare (ogni secondo miliardi di cellule che formano il nostro corpo muoiono e vengono sostituite da cellule nuove).

Ma nonostante l’esigenza dell’anima e del corpo ad attrarre l’amore, chi ha il chakra del cuore bloccato troverà tutte le scuse possibili per evitare l’amore. Con la stessa meticolosità con la quale si cerca un ago nel pagliaio, così il subconscio cerca tutti i possibili difetti nella persona dalla quale si è attratti e i motivi per cui questa relazione non deve iniziare. E se questa persona non ha difetti cosa succede? Allora il subconscio crea appositamente delle visioni non reali per supportare il fatto che il partner non merita fiducia e perciò non merita amore.
A me è capitato molte volte di constatare come una persona con il cuore “chiuso” giurasse di aver assistito ad una scena dove il partner commetteva un’azione immorale e di verificare che in realtà questa scena era solo una visione operata dal suo subconscio per giustificare la rottura del rapporto sentimentale.


Queste persone agiscono seguendo inconsapevolmente le direttive del loro subconscio che, per proteggerle dall’inevitabile sofferenza che avrebbe causato l’amore, impediscono loro di innamorarsi delle persone giuste. Al contrario, il subconscio lascia campo libero quando la persona con il chakra del cuore bloccato si relaziona con persone che non possono dare amore: quelli già sposati o già impegnati sentimentalmente, le persone di dubbia fama, quelle che ci provano con tutti, le persone che hanno uno scopo e che vogliono sfruttare il proprio partner. In questi casi il subconscio sembra dire: «Mica sei tanto stupido che ti innamori di un tipo del genere! Lo sai già in partenza che questa persona non è adatta a te e non ti potrà dare amore».

Senza la coercizione del subconscio la persona, che comunque avverte l’esigenza di uno scambio d’amore, si concede a questi tipi “inadatti” e il risultato sarà una relazione che ovviamente finirà male.
A questo punto il subconscio si rifarà sentire: «Ti avevo avvertito che l’amore è uguale a sofferenza, vedi che avevo ragione?».
Questa dinamica psicologica segue un giro vizioso dal quale non se ne viene fuori perché ogni relazione finisce per rafforzare il potere del subconscio quando sostiene che è meglio non amare.
Ho già detto che la somatizzazione registrata nel sub-conscio “AMORE=SOFFERENZA” avviene quando un bambino soffre perché ritiene che almeno uno dei due genitori non lo ami o non lo accetti. Sino ai 6/7 anni di età identifica i genitori come unico punto di riferimento nella vita quindi le altre persone si comporteranno nello stesso modo. Questo succede perché fino a quell’età il bambino non percepisce le corrette dinamiche psicologiche e le reali cause degli avvenimenti che gli causano molta sofferenza; senza il filtro della saggezza che permette di discernere le motivazioni vere da quelle false tutto ciò che è fonte di dolore rimane impresso nel subconscio del bambino e condizionerà il comportamento che egli avrà da adulto. Non filtrare gli eventi con la mente razionale vuol dire che anche un banale rimprovero di un genitore può essere “somatizzato” dal bambino come una prova di mancanza d’amore. Es: «Quando fai i capricci non ti voglio bene». Anche la nascita di un fratellino o di una sorellina può causare sofferenza: prima il bambino era abituato a ricevere tutte le attenzioni e coccole, dopo i genitori sono giustamente obbligati a rivolgere più attenzione al nuovo arrivato e per questo motivo egli può credere di non essere più amato. Il bambino può ritenere di essere stato tradito nei suoi affetti quando un genitore all’improvviso si allontana, causa lavoro, separazione coniugale o morte (in questo caso da grande eviterà di amare perché teme che anche questa volta sarà abbandonato da chi ama). La sofferenza diventa, poi, insostenibile quando il bambino crede di essere addirittura odiato dai genitori: dato che i genitori rappresentano tutto il suo mondo il bambino pensa che senza il loro amore non vale la pena di vivere, così blocca la sua energia vitale ed attiva una malattia mortale.
Un esempio: alcuni miei amici mi presentarono Carmen, una bambina di undici anni, già dalla nascita paralizzata agli arti a causa di una malattia degenerativa. I dottori sostenevano che lei avrebbe potuto vivere al massimo altri due anni.
Carmen da quale persona poteva aver subito un trauma così forte da far bloccare la sua energia vitale? Solo dalla mamma, perché era lei la persona più importante per un neonato quindi, di fatto, Carmen non si era mai sentita accettata e amata dalla madre.
Ho chiesto ai miei amici di indagare sugli eventi accaduti quando la madre di Carmen era rimasta incinta. I miei sospetti si rivelarono esatti al 100% quando, due giorni dopo, i miei amici mi raccontarono la seguente storia: la madre di Carmen, prima di rimanere incinta, stava per sposare un marinaio di Salerno; il matrimonio era il coronamento della loro stupenda storia d’amore: insieme avevano deciso la data ed avevano già arredato la casa dove avrebbero vissuto insieme come marito e moglie. Il matrimonio era fissato subito dopo il rientro del marinaio da un viaggio di lavoro. Durante questo periodo la madre di Carmen partecipa alla festa di compleanno di una sua amica. Al rinfresco beve esageratamente, si ubriaca, e nello stato di semi-coscienza fa l’amore con un ragazzo; per questo rapporto di sesso rimane incinta di Carmen. Lei lascia il promesso sposo perché i suoi genitori la obbligano a sposare il padre naturale della bimba.
La madre di Carmen inizia ad odiare la bimba che portava nel suo grembo perché la sua venuta al mondo aveva causato la sua infelicità, la perdita del suo grande amore e la conseguenza di dover convivere con una persona che non amava.
Così come numerose ricerche scientifiche attestano che i bambini all’interno dell’utero materno percepiscono le emozioni della mamma, anche Carmen percepiva l’odio di sua madre e, non sentendosi amata e desiderata dalla persona più importante al mondo,” decideva” di bloccare la propria energia vitale.
Può Carmen sopravvivere e tornare a camminare? Certamente si! Così come aveva deciso di morire, se avesse percepito segnali di autentico amore da parte della madre avrebbe sicuramente

innescato nel suo organismo il processo di auto-guarigione. La sola persona che avrebbe potuto operare questo “miracolo” era sua madre.
Purtroppo lei decise di non collaborare con me. Per lei Carmen continuava ad essere la causa della sua infelicità.
Carmen morì per una forma acuta di polmonite circa un anno dopo.
Il blocco energetico del chakra del cuore è determinato dalla sofferenza che il bambino ha patito per la mancanza di amore da parte di uno dei genitori. Che questa mancanza sia vera o solo presunta non importa: ciò che conta è che il bambino ha percepito questo.
Esempio: un bambino molto amato dai suoi genitori può soffrire tantissimo per la loro lontananza (causa lavoro o divorzio), per la mancanza delle loro coccole (entrambi non sanno manifestare il loro amore), per non sentirsi più al centro della loro attenzione (causa l’arrivo di un fratellino), per dei rimproveri troppo violenti (alcuni genitori sono convinti che con le botte si ottenga la buona educazione dei figli), per essere stato costretto a vivere da parenti o in collegio (la situazione lo imponeva).
Alcuni ricercatori sostengono che, per un bambino, l’amore dei genitori è importante quanto l’aria che si respira: senza non si può vivere. Questi ricercatori affermano che la mancanza d’amore contrae i polmoni come se mancasse l’aria: tale contrazione ripetuta innesca la malattia. Forse è più corretto dire che è la paura della mancanza d’amore a far contrarre i polmoni visto che succede la stessa cosa anche quando una persona all’improvviso si spaventa.
Cosa succede quando vi spaventate? Se provate a simulare di avere all’improvviso paura di morire per un pericolo imprevisto ed imminente vedrete che si contraggono i polmoni e si blocca il vostro respiro!
E cosa capita a colui cui viene diagnosticata una malattia che può provocare la morte? Facilmente questa persona avrà paura di morire: ecco la vera causa di un tumore che colpisce entrambi i polmoni.
Il conflitto per mancanza d’amore da parte del padre blocca l’energia vitale al polmone destro, il conflitto per mancanza d’amore da parte della madre crea la blocca al polmone sinistro, mentre la paura di morire innesca una malattia degenerativa ai polmoni.
Tante volte i dottori sostengono che un tumore, sviluppatosi in qualche parte del corpo, nel tempo, si estende ai polmoni; ad un mio conoscente che aveva un tumore al cervello gli dissero che, secondo la casistica ospedaliera, il suo tumore aveva oltre l’ 80% di possibilità di espandersi ai polmoni e che era questo ultimo problema a determinare la morte. E’ falso!
La verità è che, secondo la medicina ufficiale, il tumore al cervello lascia poche possibilità di sopravvivenza a differenza degli altri tumori chi ha un tumore al cervello sa che può morire in qualsiasi momento. Con questo pensiero almeno l’ 80% delle persone alle quali hanno diagnosticato un tumore al cervello avranno paura di morire. E’ solo per questo nuovo conflitto che s’innesca il tumore ad entrambi i polmoni.


Non ci credete? Pensate che abbiano ragione i medici? Allora vi dimostro che sbagliano: Se è vero che le cellule tumorali possono spostarsi da una parte all’altra del corpo, è evidente che nel tragitto dal cervello al polmone devono per forza passare per la gola. Ma non è la stessa scienza medica che sostiene che i tumori alla gola si sviluppano in meno tempo rispetto agli altri e sono persino più aggressivi? Secondo questo dato il tumore sviluppatosi nel cervello, per potersi estendere ai polmoni, dovrebbe prima manifestarsi obbligatoriamente alla gola. Ma, guarda caso, alla gola non succede niente: neanche un lieve malessere!


Un esempio: dovevo andare in Spagna per aiutare una persona che aveva il cancro ai polmoni. Nonostante il giorno prima della partenza i suoi parenti mi avvisarono di annullare il viaggio perché l’ammalato si era aggravato decisi di partire ugualmente; parlai con l’ammalato e con i famigliari per conoscere la natura del conflitto responsabile del tumore ai polmoni e valutare possibili soluzioni.
Al paziente chiesi se qualche mese prima di conoscere la sua diagnosi aveva avuto seriamente paura di morire; lui mi rispose di no. Non conoscendo altri conflitti che bloccano l’energia ad entrambi i polmoni, insistetti con la medesima domanda: di nuovo la stessa risposta. Ad un certo punto

intervenne la moglie: «Ma come, non ti ricordi che quando sei stato operato al cervello, a Houston, prima di entrare in sala operatoria mi hai detto: “Ti dico addio perché non credo di sopravvivere all’intervento”?». La moglie mi confermò anche che due mesi dopo questo intervento, al marito incominciarono a spuntare le prime macchioline ai polmoni, e che successivamente fu diagnosticata la natura maligna del tumore.


Questo esempio dimostra come alcuni ammalati non sempre riconoscono i propri conflitti e la reticenza che hanno a raccontarli agli altri. Spesso mi sono capitati fatti analoghi, ma per mia fortuna, in questi casi, è sempre successo che un parente o un amico è intervenuto per far ricordare al malato l’episodio che ha determinato il suo conflitto…così è sempre stata avvalorata la mia tesi: TUTTE LE MALATTIE DERIVANO DAI CONFLITTI EMOTIVI che la persona sta vivendo.; sinora la Medicina della Nuova Era è perfetta perché non ho ancora riscontrato un solo caso che dimostra il contrario sugli oltre 7.000 analizzati personalmente.


Ricordatevi che se anche a voi dovesse capitare un ammalato reticente a collaborare, dovrete insistere e indagare fino a quando il malato vi confesserà il proprio conflitto emotivo. Se non lo riconosce, come può operare il cambiamento che permetterà la risoluzione del conflitto e quindi determinare il processo di auto-guarigione?


Ovviamente, chi vive il conflitto della paura di morire ha bisogno di essere aiutato a vincere questa paura.
Ricordate sempre che non esistono problemi che ci capitano per caso e che non abbiamo la capacità di risolvere. Tutte le paure possono essere vinte, anzi sono fatte per essere vinte. Se oggi sappiamo camminare è solo perché, quando abbiamo mosso i primi passi, abbiamo vinto la paura di cadere. Invogliate chi vive questo conflitto a leggere libri che parlano di come vincere le paure; fate più esempi positivi possibili, specialmente quelli di cui voi siete stati protagonisti. Io racconto spesso l’esperienza di quando ho camminato sui carboni ardenti. Alcuni anni fa, a Riccione, ho partecipato a un seminario che insegnava questa tecnica, dopo due giorni di lezioni tutti noi partecipanti (una quindicina) abbiamo fatto l’esperienza della camminata: rimanendo concentrati su due punti energetici del nostro corpo, abbiamo vinto la paura di bruciarci e abbiamo passeggiato “sul fuoco” senza subire scottature. Sono più di duecentomila le persone che hanno fatto la stessa esperienza; le più grandi aziende americane fanno partecipare i propri manager a questi seminari, perché è opinione comune che chi vince la grande paura di bruciarsi è poi facilitato a vincere le piccole paure; con questa prova il manager acquisisce più fiducia in sè stesso, migliora i rapporti con gli altri e diventa più abile a gestire le situazioni difficili.


Un esempio di come ho affrontato con successo una mia paura:
Pochi anni fa, dovendo tenere un corso in una città accolsi l’invito di una signora del posto che si offrì di venirmi a prendere alla stazione dei treni con la sua auto per farmi alloggiare due giorni nella casa dove viveva. Durante il tragitto mi esortò a non aver paura dei suoi due cani di razza dobermann che gironzolavano liberi nell’ abitazione; era troppo tardi per tirarmi indietro! Non mi restava che gestire il mio timore per i cani. Pensai: sono sfortunato perché questa signora poteva avere dei barboncini con i quali il compito sarebbe stato più semplice invece lei aveva proprio la razza dei cani tra le più aggressive! Cosa potevo fare per dominare la paura per i due doberman? Se avesse avuto dei barboncini almeno… Ricordai che in un libro avevo letto che i cani diventano aggressivi quando percepiscono la paura nei loro confronti. L’unica tecnica possibile era quella di far percepire il mio amore. Quando entrai nell’ abitazione e li vidi correre verso di me li guardai pensando di mandar loro questo messaggio: “io vi amo perciò non vi farei mai del male”. Ripetevo lo stesso pensiero ogni qualvolta stavano vicino a me. Quando, dopo due giorni, la signora mi riaccompagnò alla stazione durante il tragitto mi disse: “Tu devi avere per forza un buon rapporto con gli animali perché sei stato l’unico ospite che i miei cani non hanno cercato di aggredire!
Ora torniamo ai casi dove la persona ha paura di morire per causa di una malattia, come aiutarla a fronteggiare questa paura? Il rimedio che mi sembra più appropriato è quello di raccontare esempi di persone che avevano patologie più gravi della sua e sono guarite definitivamente risolvendo il conflitto che determinava la loro malattia ed anche suggerirle degli aiuti energetici che permettono di allontanare la morte (sono descritti negli ultimi capitoli).

Le patologie del polmone più conosciute sono l’asma, la bronchite, la polmonite, il collasso polmonare ed il tumore. Tanto più il conflitto è vissuto in maniera esasperata e con sofferenza, tanto più la malattia è grave.
Prima R.G.Hamer, poi gli altri che a seguire hanno studiato il rapporto conflitto – malattia hanno appurato che ogni parte del corpo si ammala per una ragione specifica. Se è colpito l’organo destro, il conflitto è vissuto con una figura maschile, e talvolta con l’autorità, se la zona colpita è sul lato sinistro del corpo, allora il conflitto è vissuto con una figura femminile e talvolta con la parte spirituale della persona.
Per molti ricercatori nelle persone mancine questa dinamica conflitto-lato del corpo malato è invertita.


Io ho dei seri dubbi su questa tesi; la mia perplessità deriva dal fatto che sinora, tutte le persone che ho testato con la kinesiologia (più di ventimila) vivevano il loro conflitto con qualcuno di sesso uguale a quello che io indico; è possibile che non mi sia ancora imbattuto in un mancino? Comunque invito i lettori alla sperimentazione personale, che è l’unico vero modo per arrivare alla verità. Solo l’esperienza diretta acquisita sul campo diventerà una prova e più prove diventeranno una certezza che nessuno vi potrà mai togliere.


Un esempio di conflitto causa di tumore al polmone:
Elvira, una donna di 35 anni di Mantova, consigliata da una sua amica che aveva risolto la sua malattia degenerativa grazie al mio aiuto, venne a Salerno per raccontarmi personalmente dei suoi problemi: Da tre anni faceva regolarmente cicli di chemioterapia perché le era stato diagnosticato un tumore al polmone sinistro (conflitto con la madre).


Il test a cui la sottoposi evidenziò che Elvira non aveva alcun chakra bloccato. Sulla base di questo risultato le spiegai che il conflitto che causava la malattia era risolto, e che per questo motivo il tumore non poteva essere attivo. Per chiarire i suoi dubbi al riguardo le chiesi di raccontarmi del suo rapporto con la madre, dalla nascita fino a quel giorno; Elvira era nata insieme a suo fratello gemello e siccome i genitori non avevano la possibilità economica di mantenere entrambi lei fu affidata alla nonna. Elvira, sin da piccola, era convinta che sua madre l’avesse ripudiata perché non aveva accettato la sua venuta al mondo. Ogni tanto riusciva solo ad interloquire con il padre, perciò continuava a credere che solo sua madre non l’amasse.
A trentadue anni le fu diagnosticato una forma di tumore molto invasivo che stava colpendo il polmone sinistro e per questo fu ricoverata in un ospedale per ben nove mesi. Elvira raccontò che per tutto il tempo della sua degenza la madre le era stata vicina, ogni giorno, 24 ore su 24 e che persino quando non erano disponibili dei letti aveva dormito a terra pur di non lasciarla sola. In questa fase del racconto Elvira piangendo mi confessò che in quell’ospedale si era resa conto del grande amore che la madre nutriva per lei.


La confortai e le dissi che, cambiando opinione sull’amore di sua madre, aveva risolto il conflitto che causa la malattia al polmone sinistro, i miglioramenti che percepiva erano dovuti al processo di autoguarigione che erano in atto nel suo corpo.
Dopo queste mie parole, prima mi abbracciò gioiosamente, poi mi chiese consiglio su cosa fare in futuro, visto che le avevano detto di continuare con i cicli di chemioterapia. A domanda precisa risposta precisa… le dissi: «Io non posso dirti di non fare ciò che ti è stato ordinato dai dottori, perché infrangerei la legge, questa decisione deve essere solo tua, tu hai il dovere di documentarti e scegliere il meglio per te. Siccome il conflitto è stato risolto, escludo che il tumore possa avanzare, ma questo lo dovrai constatare facendo accertamenti periodici tramite radiografie, solo questi esami potranno dirti la verità». Tutti gli esami che sinora lei ha effettuato non hanno fatto altro che confermare la scomparsa del tumore.
Il chakra del cuore fa affluire energia vitale anche ai seni.


Il conflitto che fa sviluppare una malattia al seno destro è l’allontanamento, la separazione, o la perdita del partner, mentre se riguarda il seno sinistro il conflitto è l’allontanamento/separazione da un figlio. In pratica la mammella serve per nutrire/allattare (rinforzare il legame, tenere a sé) il figlio o il partner.

Come i polmoni, anche i seni ricevono l’energia vitale dal chakra del cuore e quando è bloccato il conflitto che fa ammalare il seno destro vede sempre coinvolto il partner, per il seno sinistro il conflitto al 90% è con un figlio e nel restante dei casi riguarda la perdita di una persona molto cara (uno dei nonni o l’amico/a del cuore).


La funzione principale dei seni è l’allattamento, perciò servono per nutrire e alimentare il rapporto con il partner o con la prole. Se il marito o il fidanzato non c’è più a causa di separazione o morte, si pensa che lui fosse il vero amore, che non si proverà lo stesso amore per altri, con questo pensiero si perde lo stimolo a vivere e si svilupperà un tumore al seno destro. Se un figlio si allontana per un lungo periodo (per studio, per lavoro, perché va a convivere con la partner/moglie o a causa di un litigio insanabile e quindi termina la possibilità di alimentare il rapporto e si soffre per la sua lontananza, si riduce l’energia vitale al seno sinistro e s’innesca la malattia.


Anche il forte desiderio di avere un figlio o un partner segue la stessa dinamica conflittuale e produce l’identica malattia ad un seno. (impossibilità di allattare)
L’altro organo la cui perfetta funzionalità dipende da questo chakra è il cuore; la sua non perfetta funzionalità dipende quasi sempre da problemi che insorgono a causa delle valvole, e quasi certamente la patologia mortale più ricorrente è l’infarto.
Nella mia esperienza di ricercatore ho sempre rilevato che chi ha il chakra del cuore bloccato (perché non ha ricevuto il giusto amore da almeno uno dei due genitori) è una persona molto rigida nelle opinioni, nei comportamenti, non sa esternare emozioni, non ha una buona visione della vita e ha un carattere che tende all’egocentrismo, all’egoismo e a volte persino alla cattiveria gratuita.


RISOLVERE IL CONFLITTO CHE BLOCCA IL CHAKRA DEL CUORE


E’ in assoluto il conflitto più difficile da risolvere, ed è quello che necessita di più tempo da dedicare alla persona.
Bisogna assolutamente creare con questi un rapporto di empatia e perseverare nel sostenerlo fino alla fine nella dura lotta che la persona con il chakra del cuore bloccato deve operare per superare il suo conflitto. Si, avete letto bene: dura lotta! Il paziente sarà coinvolto in una guerra che non prevede armistizi, dove alla fine vi sarà un solo vincitore: lui o il suo acerrimo nemico, così perfido che, pur di vincere, utilizza qualsiasi mezzo subdolo per ingannarlo!


Ma chi è questo nemico tanto difficile da sconfiggere?


E’ il suo subconscio! Questi usa una memoria risalente all’infanzia, quando egli aveva sofferto molto a causa della mancanza di amore da parte di almeno uno dei suoi genitori, per convincerlo che tutti i partner sono uguali al genitore “cattivo” e che anche loro lo faranno soffrire. Il subconscio, con la scusa di agire per il suo bene e di proteggerlo dalle inevitabili sofferenze sentimentali, gli impedisce di aprire il suo cuore e di vivere il vero amore; gli impedisce anche di giudicare con obiettività ogni potenziale amante. A tal fine il subconscio cerca minuziosamente ogni difetto in questa persona e se non ne trova li crea utilizzando persino allucinazioni pur di poter sostenere con forza il principio: AMORE= SOFFERENZA =Ecco perché non devi concedergli il tuo amore!


Come si sconfigge questo nemico invisibile? Come far sì che il subconscio non determini i comportamenti e non condizioni più la vita di una persona che ha il chakra del cuore bloccato?
Per prima cosa bisogna cancellare la memoria della sofferenza patita nell’infanzia: per eliminare le barriere che il paziente ha eretto tra sè e gli altri per non soffrire, cerco di entrare in empatia con lui raccontando le mie esperienze personali attinenti al rapporto con i miei genitori; in tal modo, oltre a dimostrargli che ho condiviso una simile sofferenza, gli dimostro, con il mio esempio, come è possibile superare questo conflitto.
Il mio esempio: «Ho avuto un padre che le uniche volte che parlava con me o con mio fratello era per rimproverarci e per rimarcare che eravamo delle nullità; non abbiamo mai ricevuto un gesto affettuoso, mai un complimento. Mia madre ci voleva bene ma aveva un suo modo personale per dimostrarlo: lavorava sodo anche 20 ore al giorno, privandosi di qualsiasi svago, per creare una consistente rendita economica affinché noi figli potessimo vivere agiatamente.

Poverina, non sapeva che i figli, invece di patrimoni, hanno principalmente bisogno di gesti affettuosi da parte dei genitori, e che la qualità del tempo da loro dedicata ai figli è fondamentale per la loro crescita psicologica. Senza la dimostrazione di autentico amore da parte dei nostri genitori chi ha pagato le conseguenze peggiori è stato mio fratello: egli è stato per molti anni in prigione perché aveva causato, senza premeditazione, la morte dell’amante della moglie, ed è poi morto di tumore all’intestino (per la mancata realizzazione professionale e l’incapacità di perdonare l’ingiustizia subita). Durante il processo mia madre, sofferente per quanto accadeva al figlio maggiore, moriva di tumore al seno sinistro (non poter più nutrire il figlio in quanto era lontano in carcere). Cinque anni dopo moriva mio padre per infarto (non sapeva amare, aveva un carattere duro), avvenuto in seguito ad un intervento chirurgico alla prostata (impossibilità di fare sesso a seguito della morte di mia madre).


A dimostrazione che il denaro non favorisce la felicità, aggiungo che l’avidità dei miei due nipoti, nel voler acquisire più di quanto gli spettasse loro nella ripartizione dei beni lasciati in eredità dai miei genitori, ha determinato la rottura definitiva dei rapporti che avevo con loro.
Poco più di un anno dalla morte di mio padre, dopo ben 17 anni di matrimonio, ho divorziato perché mia moglie si era innamorata di un altro uomo (io ero del tutto incapace di dimostrarle amore) e così ho perso la possibilità di essere un genitore a tempo pieno per i miei figli (ora li vedo quasi sempre solo la domenica). E non è finita: a seguito del divorzio ho ceduto la mia unica attività commerciale.


Conclusione: in pochi anni ho visto morire l’unico fratello ed entrambi i genitori, poi ho divorziato, ho perso il lavoro ed ho rotto il rapporto con i parenti. Nella mia storia personale c’è tanto materiale da cui attingere per dimostrare come si può reagire alle varie disgrazie e cambiare in positivo la propria vita.
Il concetto che propongo è semplice: se io sono riuscito a reagire a tutte le mie disavventure, perché non lo fai anche tu?
Dopo aver raccontato le mie esperienze personali più consoni ai conflitti che vive l’ammalato per facilitare il rapporto di empatia, spiego la necessità che egli operi il perdono nei confronti del genitore colpevole di non avergli dato amore.
I motivi che giustificano il perdono sono: non esiste il genitore perfetto, molti genitori non sanno manifestare e dimostrare il loro amore, ma questo sentimento viene spesso fuori quando il figlio si ammala (ricordate la storia di Elvira?). A tutte le persone convinte di non essere amate da un genitore pongo la domanda: «Quando hai avuto un problema serio di salute, in quel momento il tuo genitore ti stava accanto?». Nella mia casistica oltre il 90% dei genitori che non sanno mostrare il loro amore con parole o coccole quando il figlio sta male gli sono vicini e si dimostrano apprensivi. Questa vicinanza dimostra il loro amore, e ciò vale più di cento parole dolci.


Un genitore che con i figli è violento fisicamente alzando le mani o verbalmente alzando la voce e usando frasi mortificanti non attesta obbligatoriamente che egli non ami il figlio. In tante culture (retrograde) vige il motto che io esprimo in napoletano: “Mazz’ e panell’ fann i figl bell” (botte e complimenti sono indispensabili per crescere un figlio di cui essere fieri). Questi genitori, per educare i loro figli, usano la violenza e sono convinti di essere dei genitori bravi perché lo fanno nel loro interesse. Vanno perdonati perché è solo la loro ignoranza che li fa agire così! Sono vissuti in contesti famigliari in cui imperava questa cultura, non conoscono altri metodi educativi e ignorano le conseguenze che uno schiaffo o un rimprovero severo può provocare nella psiche di un bambino. Tante persone hanno il chakra del cuore bloccato perché quando erano bambini hanno subito la mancanza dell’amore di un genitore a causa della sua morte, oppure per l’allontanamento di uno di loro a causa del divorzio o perché era costretto a lavorare lontano da casa.


Con il test kinesiologico vado ad indagare in quale anno si è bloccato il chakra del cuore, il genitore coinvolto, la dinamica dell’evento ed il trauma psicologico che ha vissuto quando era bambino. Dopo il test spiego alla persona che il genitore in oggetto non ha alcuna colpa delle sofferenze che le ha causato perché è obbligatorio che anche lui da bambino abbia sofferto per mancanza di amore da parte dei suoi genitori; A conferma di ciò basta indagare nella sua storia personale e verificare quello che gli era capitato quando era piccolo.

Genitori con il chakra del cuore bloccato possono mettere al mondo solo figli che avranno il chakra del cuore bloccato e ciò si ripete sin quando qualcuno non spezza questa catena; Chi ha questo centro energetico chiuso non ha alcuna possibilità di dare vero amore ad un figlio o agli altri perché il suo subconscio non lo permette, quindi il genitore non ha colpe del suo operato. Egli è il risultato dell’amore non ricevuto dai suoi genitori e non potendo dare vero amore è anche impossibilitato a riceverlo. La conseguenza è che il genitore in oggetto non si è mai sentito amato in vita sua. La sua personalità, i suoi comportamenti, le sue debolezze, i suoi limiti nel saper dimostrare amore sono determinati dal rapporto che egli ha avuto con i suoi genitori ed ora anche il figlio vive gli stessi problemi affettivi.


Per spezzare questa catena bisogna aprire il chakra del cuore. Per farlo bisogna prendere consapevolezza che il genitore non ha colpa del suo operato e quindi perdonarlo per tutte le sofferenze che ci ha procurato nel passato o che continua ancora oggi a procurarci. Ovviamente l’atto del perdono va fatto solo dopo aver rimosso tutte le ferite del passato altrimenti non può avvenire un perdono “autentico”. Soffermati sul fatto che egli ha sofferto molto più di te per mancanza di amore da parte dei suoi genitori, che loro, anche volendo, non potevano darti più amore perché non avevano i mezzi, gli strumenti per poterlo fare in quanto il loro subconscio glielo impediva, soffermati sul fatto che ti hanno dato il bene più prezioso: LA VITA.
Le leggi cosmiche mi forniscono tutte le risposte per ogni tipo di problema. Perdonare i genitori è il passo più importante che puoi fare per liberarti dalle dipendenze affettive del passato; L’ atto del perdono fatto ai genitori permette di eliminare la somatizzazione impressa nel subconscio: AMORE=SOFFERENZA.


Perdonando i tuoi genitori ti liberi dalle catene che ti impediscono di dare e ricevere amore trovando finalmente un senso positivo alla tua vita. (solo chi ha il chakra del cuore bloccato può cadere in depressione). Tieni bene impresso nella mente: l’amore è vita, e solo nell’amore si può trovare la gioia di vivere. Con l’apertura del chakra del cuore ti appropri della capacità di amare e di ricevere amore quindi ora ti è facile aprire il tuo cuore ai sentimenti.


Probabilmente non troverai subito l’anima gemella e perciò vivrai qualche esperienza sentimentale che ti provocherà sofferenza; se questo avviene è solo perché tu possa imparare ad amare meglio. Qual è lo sbaglio che commette la stragrande maggioranza delle persone dopo che si è rotta definitivamente una loro relazione sentimentale? Passano il tempo ad incolpare l’altro.
Quante volte ho sentito dire: “mi capitano sempre partner simili nel comportamento, ogni volte le stesse disavventure, la stessa sofferenza”. Fin quando la persona non rifletterà unicamente sui propri errori commessi nella relazione e sulla dinamica che l’ha indotta ad innamorarsi della persona sbagliata capiteranno “non a caso” sempre le stesse storie sentimentali deludenti.


Per vivere una relazione sentimentale all’insegna dell’amore non dobbiamo chiederci cosa il partner ci può dare, ma piuttosto cosa noi possiamo dare all’altro in termini di affetto.
Uomini e donne sono diversi per pensieri, per comportamenti, per modi di agire, e magari ciò che sembra una manifestazione di affetto per uno sarà visto come un’azione ostile da parte dell’altro. Per evitare di vivere queste incomprensioni vi suggerisco di leggere il libro “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” (John Gray, edizione Rizzoli), è un libro stupendo che ci fa capire come si comporta l’uomo e come si comporta la donna, e cosa ci si aspetta l’uno dall’altro in una relazione sentimentale. In questo libro sono descritti tanti esempi che evidenziano le differenze di pensiero tra maschi e femmine e gli sbagli che ognuno compie pensando di agire per il meglio dell’altro.


Bene, adesso abbiamo tanti argomenti per aiutare le persone che hanno somatizzato “Amore = Sofferenza”. Ricordate che dovranno sostenere una guerra contro il loro subconscio che opera per impedire l’apertura del cuore, perciò dedicate loro tutto il tempo che occorre, perché non sarà una guerra lampo. Il paziente dovrà fare un piccolo passo per volta, se vuole giungere vittorioso alla meta.
Un esempio: Una giovane psicologa di nome Rosalba frequentava assiduamente i miei corsi: “l’arte di vivere felice” che si tenevano presso la mia abitazione.
Un giorno mi chiese se ero in grado di aiutarla perché tutte le relazioni sentimentali che aveva avuto erano finite in maniera burrascosa; ognuna di esse le aveva causato crisi di pianto e senso di disperazione nonostante fosse sempre stata lei a prendere la decisione di chiudere la storia. Rosalba non si capacitava sul perché si legava sempre con la stessa tipologia di uomini. Parecchie volte ripeteva: «Capitano tutti a me!».
Dal racconto di ogni singola storia sentimentale emergeva, in effetti, che i suoi fidanzati erano o depressi con tendenza al suicidio, oppure tossicodipendenti o dipendenti dall’alcool. Quando poi questi non “erano in sé” sovente alzavano le mani su di lei.


Dal test kinesiologico risultava che Rosalba aveva il chakra del cuore bloccato a causa della mancanza di amore ricevuto dal padre quando lei era piccola (il padre aveva abbandonato la famiglia per stare con la giovane amante). A seguito di questa sofferenza il subconscio le permetteva di relazionarsi solo con persone che avevano bisogno d’aiuto e che quindi, essendo dipendenti da lei, non potevano abbandonarla, così come invece aveva fatto il padre con la madre. Mi intrattenni con lei per molte ore, spiegandole le dinamiche del suo subconscio e del perché nelle sue relazioni esercitava sempre il ruolo di “crocerossina”. Le spiegai l’importanza di vivere nell’ amore, come annullare le direttive del subconscio tendenti ad impedire l’apertura del suo cuore e come vincere la paura d’ amare. Visto che questo lavoro interiore richiedeva un po’ di tempo le consigliai di aspettare qualche settimana prima di impegnarsi in una nuova relazione sentimentale. Le dissi che le sarei stato vicino in questo percorso e che l’avrei aiutata a superare le difficoltà che avrebbe incontrato.


Rosalba prima del colloquio aveva gli occhi spenti e tristi, quando l’accompagnai all’uscita di casa i suoi occhi sprigionavano felicità interiore: Aveva deciso di operare quel cambiamento che l’avrebbe portata a vivere nell’ amore.
Il giorno dopo venne da me, felicissima per quanto le era successo dopo che ci eravamo lasciati. Esclamò subito: «Ho incontrato l’uomo della mia vita! Questa persona fantastica si chiama Attilio, abbiamo parlato tutta la notte, sono fortemente attratta da lui, non mi sono mai sentita così innamorata! Puoi fare qualcosa per lui perché ha un tumore al cervello ed è stato già operato tre volte?».


Io rimasi allibito, non tentai di scoraggiarla, penso che, data la sua ferma convinzione e il suo entusiasmo, neanche sarei riuscito a farlo. Ero perplesso perché per me non è possibile, in una situazione del genere, incontrare la persona giusta senza prima aver annullato il potere del subconscio, e per far questo non bastano poche ore. Senza aver operato un cambiamento interiore eccola di nuovo a svolgere il ruolo di “crocerossina”.
Quale fu l’epilogo? Rosalba ha avuto con Attilio una storia sentimentale che è durata tre mesi e per tutto questo periodo ha convissuto con lui. Poi una notte si è presentata da me invocando il mio aiuto. Come la vidi notai che il suo viso era tutto tumefatto. Piangendo mi raccontò che poco prima il suo fidanzato, in un momento di ira, l’aveva picchiata prendendola a calci e pugni, mi raccontò anche che queste violenze fisiche erano iniziate dopo appena un paio di settimane di convivenza, che viveva segregata nell’abitazione per l’assurda gelosia di Attilio e che era appena scappata approfittando del fatto che lui si era addormentato in un’altra stanza. Dopo due giorni, visto che Attilio le telefonava continuamente minacciandola di morte, spaventata, Rosalba decise di lasciare la città. Da allora non l’ho più sentita.


Beh, non avevo proprio previsto un epilogo così tragico ma era evidente che Rosalba si era innamorata di un individuo che era la brutta copia di quelli avuti prima. Spero che questa avventura le abbia aperto gli occhi, e che si sia convinta davvero di cambiare, altrimenti continuerà a ripetere all’infinito: «Capitano tutti a me!».
Un altro esempio: Avevo appena aiutato una signora di Milano a guarire da un tumore al seno sinistro (l’unico figlio si era trasferito all’estero per lavoro; conflitto: sofferenza per il distacco dal figlio) che mi telefonò suo marito, chiedendomi se potevo fare qualche cosa per alleviare le sofferenze di un suo socio, di nome Franco, che gestiva con lui un ristorante a Santo Domingo. A questa persona era stato diagnosticato un tumore in una zona al centro dei due polmoni, e i medici dell’isola caraibica gli avevano preventivato al massimo due mesi di vita. In seguito le radiografie polmonari furono fatte analizzare anche da un famoso oncologo di Milano e anch’egli confermò la diagnosi aggiungendo che quel tumore era inarrestabile.


Chiesi di parlare telefonicamente con Franco per appurare se aveva la volontà di operare quei cambiamenti indispensabili per la guarigione, perché in caso contrario io non potevo essere di nessun aiuto. Quando constatai che Franco realmente stava eseguendo scrupolosamente l’alimentazione che gli avevo consigliato telefonicamente acconsentii a trasferirmi per una settimana a Santo Domingo. Quindici giorni dopo la prima telefonata, ero nell’isola caraibica; quando incontrai Franco fui sorpreso nel vederlo in una forma perfetta. Egli mi raccontò che prima di fare l’alimentazione terapeutica che gli avevo suggerito passava tutto il tempo a letto perché si sentiva debolissimo e che dopo pochi giorni aveva ripreso addirittura a lavorare. Franco aveva seguito alla lettera i miei consigli sull’ alimentazione che deve fare chi ha una grave malattia; aveva eliminato dai pasti la carne, le uova e i latticini mangiando solo insalate miste abbondanti con un po’ di pane integrale. Tutte le mattine beveva un centrifugato di otto carote, uno spicchio di aglio, 1⁄2 mazzetto di prezzemolo, 1⁄2 cavolfiore bianco e una barbabietola rossa; ogni pomeriggio prendeva un frullato di succo di aloe con miele di acacia; una volta al giorno mangiava tre mandorle crude (importanti per sostituire le proteine animali). Franco mi mostrò subito le radiografie che gli avevo chiesto di fare in ospedale il giorno prima del mio arrivo; esse rilevavano la presenza di una massa tumorale grande poco più di nove centimetri. Con il test kinesiologico appurai che egli aveva bloccati il chakra della corona e quello del cuore. Questo mi indicava che il tumore era attivo e perciò ancora in fase di crescita.


Gli spiegai che per guarire era indispensabile risolvere il conflitto che creava la malattia e che questo conflitto scaturiva dalla sofferenza per la mancanza d’amore da parte di entrambi i genitori (così mi risultò dal test).
Franco mi raccontò che dopo la sua nascita i suoi genitori l’avevano fatto crescere in un convento gestito da suore, e che queste imponevano l’educazione usando violenze fisiche; per tale motivo non aveva mai perdonato i genitori e, una volta diventato grande, si era trasferito all’estero. Non era più tornato in Italia, neanche per assistere ai funerali dei suoi genitori. Mi confermò anche che nelle relazioni con le donne egli sfruttava le loro debolezze e alla fine era sempre lui a troncare i rapporti. Mi raccontò anche che vent’anni prima aveva avuto una figlia di nome Kelly con una ragazza domenicana e che un giorno, con la scusa di andare a comprare le sigarette, era scappato dalla casa dove abitavano non facendosi più vedere. Da allora non aveva più saputo niente della figlia.


A dire la verità, all’ epoca dei fatti io non avevo l’esperienza che ho oggi ed invece di insistere nel fargli superare la difficoltà che mostrava nel perdonare i genitori ho considerato che l’unica speranza di guarigione era quella di coinvolgerlo emotivamente ricucendo il rapporto con sua figlia Kelly; ho convinto Franco a telefonarle per fissare un incontro per la sera stessa nel suo ristorante e poche ore dopo padre e figlia si sono incontrati. All’inizio erano entrambi un po’ “freddini” perché, ovviamente, non si conoscevano. Durante la cena ho parlato in disparte con la figlia spiegandole le dinamiche psicologiche della malattia del padre; le ho anche detto che se lei riusciva a perdonarlo e a manifestargli affetto si sarebbe potuto creare nel padre lo stimolo necessario per sconfiggere la malattia. Kelly mi ha stupito positivamente perché dopo dieci minuti era accanto al padre elargendogli carezze e coccole. Verso le 23,30 Franco ha fatto alloggiare Kelly in un hotel di lusso situato tra casa sua e il ristorante. La notte Franco, pensando all’incontro con Kelly, non riuscì a dormire perché si sentiva ancora troppo emozionato. Ho approfittato di questo fatto per parlare con lui sino all’alba. Nei nostri discorsi ho fatto leva sull’importanza di perdonare i suoi genitori per la sofferenza che gli avevano procurato (senza riuscirci) e di aprire il cuore alla figlia. Il pomeriggio seguente Franco è andato a trovare Kelly e insieme hanno fatto il bagno nella piscina dell’hotel, la sera sono venuti al ristorante per cenare tenendosi mano nella mano.


La mattina del terzo giorno, dopo aver praticato a Franco un trattamento di lavaggio energetico, un trattamento tachionico e un trattamento di cromopuntura, gli ho fatto il test kinesiologico e, con sorpresa, ho constatato che non aveva più i due chakra bloccati.

La sera ho eseguito di nuovo il test e ho verificato che i chakra continuavano a rimanere aperti. Ho fatto il test sul punto dove c’era il tumore e mi sono meravigliato del fatto che quel punto non segnalava più una carenza energetica.
Nei comportamenti di Franco avevo notato dei grossi cambiamenti. Prima era un duro, rifuggiva le emozioni, odiava il mondo; ora era diventato un tenerone e manifestava in tutti i modi possibili l’affetto per sua figlia Kelly. Anche le sue relazioni con i clienti ed il personale del ristorante erano migliorate tantissimo ed in molti mi chiedevano cosa gli avessi fatto perché non lo riconoscevano più. La sera a cena comunicai a Franco, a Kelly e agli altri presenti che il mio intervento era terminato perché il tumore era stato reso innocuo. Ricordo che tutti rimasero allibiti, pensavano che stavo farneticando. Per dimostrare ciò che sostenevo invitai Franco a fare delle nuove radiografie la mattina seguente in ospedale e di confrontarle con quelle fatte cinque giorni prima. Franco andò in ospedale, fece le radiografie e controllò i risultati: il tumore ora era di 5,5 cm, in pochi giorni la massa tumorale era diminuita di quasi la metà (ricordo al lettore che per la medicina ufficiale quel tumore era inarrestabile, cioè doveva obbligatoriamente espandersi, ora, invece, le lastre dimostravano che era regredito).


Quando presi l’aereo per tornare a casa ero pazzo dalla gioia a tal punto da pensare di essere in grado di volare e sorreggere l’aereo nel caso in cui i suoi motori fossero andati in avaria. Nel tempo mi sono ricordato che Franco non mi aveva pagato i prodotti tachionici che avevo utilizzato e lasciati a lui: gli avevo sempre detto che non chiedevo ricompense per il mio lavoro ma non credevo di rimetterci circa cinquecento euro per il costo dei prodotti. Non sono rimasto amareggiato perché mi sono posto questa domanda: “Caro Oscar, se tu avessi saputo prima della gioia che avresti provato, quanto avresti pagato per fare questa esperienza?” Immediatamente mi arrivò la risposta: “Tutto quello che possedevo!”


Dopo tre anni una persona che avevo conosciuto al ristorante di Santo Domingo mi telefonò e mi disse che Franco aveva rotto con la figlia e che era diventato ancor più cattivo rispetto a prima della malattia, in seguito la stessa persona mi telefonò per informarmi che Franco era morto il giorno prima. Ora so che ho sbagliato a fargli trovare nella figlia l’unico stimolo per cambiare la sua vita in positivo. Se non si apre il chakra del cuore definitivamente e questo può avvenire solo perdonando autenticamente i propri genitori ogni altro tipo di intervento avrà solo effetti terapeutici provvisori. Ho scritto anche della successiva morte di Franco perché il terapeuta che vorrà aiutare le persone a guarire deve sapere che inevitabilmente si imbatterà in persone malate che non vorranno metter in pratica i suoi consigli validi per innescare il processo di auto guarigione. In questi casi il terapeuta non si deve affliggere perché la volontà ed il libero arbitrio degli altri vanno sempre rispettati. Non scoraggiatevi però per i tanti che non vi crederanno e che non vorranno operare cambiamenti, perché basta anche una sola persona che avete contribuito a salvare da morte certa a ripagarvi con una felicità “impagabile”. Quando poi questo succederà cercate di non impazzire dalla gioia, … io non sono uscito dall’aereo per provare a volare!


PERCHE’ APRIRE DEFINITIVAMENTE IL CHAKRA DEL CUORE Secondo le Leggi Spirituali


Quando nelle consulenze individuali o nei corsi parlo del chakra del cuore utilizzando argomenti spirituali tutti i presenti che hanno questo centro energetico bloccato lo aprono mentre chi leggeva il mio libro scritto nella edizione precedente aveva una possibilità su venti di aprirlo. La differenza sta nel fatto che la parola ha una vibrazione e sul fatto che io ripeto più volte gli stessi concetti sin quando chi ascolta prende consapevolezza del mio discorso e rimuove ogni reticenza che impedisce l’apertura del chakra del cuore. Per ottenere il risultato che almeno due lettori su tre aprano il chakra del cuore leggendo questo capitolo, ho deciso di scrivere in maiuscolo quello che deve essere ben assimilato e di scrivere integralmente tutto ciò che dico alle persone, come se il lettore fosse davanti a me e mi ascoltasse. Consiglio al lettore di leggere più volte questo capitolo in modo di assimilare bene ogni frase. Dai risultati che verificherò dopo la diffusione di questo libro saprò se questo metodo avrà funzionato.

Perchè per me è così importante che chi ha il chakra del cuore bloccato lo debba aprire?


Chi ha questo chakra bloccato è impossibilitato a gioire della vita, è impossibilitato a vivere una relazione sentimentale serena, è impossibilitato a dare vero amore e a riceverlo dagli altri, non troverà un senso positivo a tutto quello che compirà e si ritroverà ad essere solo uno spettatore passivo della propria vita. Di fatto solo chi ha il chakra del cuore bloccato può cadere in depressione e può avere problemi di schizofrenia, di bipolarità, di ossessione, di bulimia, di anoressia, di dipendenze, di fibromialgia, di sclerosi multipla, di Alzheimer, di Parkinson,, di ictus, di leucodistrofie, di infarto, delle malattie che riguardano l’ apparato respiratorio, delle cosiddette malattie genetiche che contraggono i bambini in tenera età (un bambino down o autistico deve avere obbligatoriamente il chakra del cuore bloccato).


E cosa succede a chi apre questo chakra? Persone che avevano persino malattie dichiarate incurabili dalla medicina ufficiale guariscono definitivamente; ma non c’è solo l’ aspetto positivo della guarigione perché le persone che aprono il chakra del cuore sono destinati, volendo, ad andare incontro ad una gioia di vivere che le altre persone, anche tentando, non potranno mai avere; sono destinati, volendo, a fare cose grandi per sé e per gli altri e sono destinati ad incontrare la cosiddetta “anima gemella” (o perlomeno vivere finalmente un sereno rapporto sentimentale!). Tutto ciò ora vi sembrerà inverosimile ma se leggete tutto il capitolo e riflettete sul contenuto sono sicuro che la stragrande maggioranza di voi darà credito alle mie affermazioni!


Ora è giunto il momento di mettere per iscritto esattamente le cose che dico a chi ha il chakra del cuore bloccato: “ Io, in oltre 15 anni di studio, ho avuto modo di verificare che tutte le persone che hanno questo chakra bloccato sono anime più evolute spiritualmente rispetto alla maggioranza delle persone, questo vuol dire che sono anime che hanno avuto un numero più rilevante di incarnazioni rispetto agli altri ed io affermo questo perché per me il percorso evolutivo dell’ essere umano segue le stesse dinamiche del percorso scolastico: prima c’è la scuola elementare, poi si fanno le medie, dopo le superiori ed infine l’ università; man mano si procede ad apprendere lezioni più impegnative! Nell’ambito spirituale avviene la stessa cosa. Noi veniamo sulla terra per imparare ad amarci sempre di più per arrivare infine ad amarci al 100% in modo tale da ricongiungersi con Dio che è amore al 100%. Nel corso delle varie vite precedenti abbiamo già imparato le lezioni più facili per cui ora siamo venuti sulla terra per apprendere la lezione più difficile avendo tutti gli strumenti per superare l’esame.

Ogni malattia deriva da un conflitto emotivo che la persona sta vivendo ed alla base di ogni conflitto c’è sempre la sofferenza per una dipendenza che abbiamo nei confronti di un fattore esterno a noi. Si soffre sempre per colpa di qualcuno o per mancanza di qualcosa! La missione dell’anima/persona è eliminare la dipendenza perché una persona più si ama e meno fa dipendere la sua felicità e la sua salute da fattori esterni. E qual’ è la dipendenza più grande che può avere l’essere umano? Dato che un bambino sino ai 6-7 anni di età ha come unico punto di riferimento i propri genitori appare scontato che è l’amore che loro ci hanno dato a condizionare la nostra esistenza. Ora, visto che non si può fare prima l’università e solo dopo le medie per uguale analogia solo chi ha già appreso tutte le lezioni minori può venire sulla terra con i giusti strumenti per eliminare la dipendenza più grande.

Questo vuol dire che l’anima in un’altra vita ha già imparato la lezione fatta da Gesù quando dice: “Perché vi affannate ad accumulare cose che i ladri possono rubare o che la ruggine può distruggere?” A conferma, chiedo alla persona se si vede differente dagli altri per quanto concerne il rapporto con il denaro. La maggioranza delle persone è convinta che più si possiede denaro più si potrà essere felice, e seguendo questo concetto, le persone cercheranno di arricchirsi sempre di più; pur di averlo sono disposti a tradire i parenti, gli amici, le persone care, sono predisposti a rubare, ne fanno una questione di status symbol.

Anche tu hai bisogno del denaro perché ti occorre per pagare tutte le spese che devi obbligatoriamente affrontare ma, a differenza di quelle persone, tu ti accontenti di avere solo quello che ti necessita per vivere serenamente. Tu non ne fai una questione di status symbol; tra una maglia di una nota casa di abbigliamento ed una maglia in vendita al mercato rionale tu non esiti ad acquistare quella del mercato perché a te importa solo che ti stia bene addosso. La differenza sostanziale che c’è tra te ed un ladro è il fatto che il ladro ruba sempre perché non ha pentimenti mentre se tu lo fai accade inevitabilmente che il rimorso sarà talmente grande che non riusciresti a dormire di notte sin quando

non restituisci quello che hai sottratto. Tu non ti puoi permettere di rubare perché hai già appreso in un’altra vita che il denaro non dona la felicità, Sinora tutti quelli che avevano il chakra del cuore bloccato mi hanno sempre confermato che erano incapaci di rubare e che a loro interessava solo il denaro necessario per vivere serenamente. Ebbene, avendo già imparato le lezioni minori ora sei venuto sulla terra per superare la lezione più difficile ma ricordati, l’anima non viene sulla terra decidendo di affrontare una prova che non sia capace di superare quindi ora sei qui per apprendere la lezione di Gesù quando dice: “Abbandonate la famiglia e venite a me!” Con questa frase Gesù intende dire di spezzare il cordone ombelicale che ti lega ai tuoi genitori per la sofferenza che hai avuto da piccolo per la mancanza di amore da parte di almeno uno dei due e che ora sta condizionando in negativo la tua vita.


Quella sofferenza è rimasta impressa nel tuo subconscio ed hai somatizzato che AMORE è uguale a SOFFERENZA. Riconosci che sei alquanto restio a lasciarti andare e vivere i sentimenti? Riconosci che tutte le tue storie sentimentali sono andate a finire male? Riconosci che hai l’impressione che la vita scorra davanti a te e che tu la stia vivendo sentendoti inappropriato come se tu fossi uno spettatore passivo? Quasi tutti mi hanno confermato che io dicevo davvero ciò che loro provavano, solo in pochissimi mi hanno contestato: “Tu sostieni che io sono duro a vivere le emozioni invece io, nei rapporti sentimentali do tutto il mio amore!” Io ribatto che ciò è impossibile perché chi ha il chakra del cuore bloccato, pure volendo, non può dare “VERO AMORE” per cui si può vivere soltanto un rapporto di dipendenza verso l’altro, un attaccamento morboso al partner, una gelosia esagerata mentre il vero amore è lasciare libero il partner, D’altronde se tu sai amare mi dici perché il vostro rapporto è finito?

Qualcuno ha cercato ancora di contestare le mie affermazioni: “tu dici che io non so donare vero amore mentre io mi definisco altruista, generosa, pronta sempre ad aiutare gli altri, pensa che faccio persino volontariato!” Replico: Ti spiego il perché c’è una dinamica precisa che ti fa agire inconsciamente così: Secondo dati certi è stato verificato che oltre l’ 80% dei bimbi appena nati messi in un orfanatrofio dove non ricevono nessun gesto affettuoso muoiono nei primi 5 anni di vita quindi secondo questa ricerca l’ essere umano, e soprattutto un bambino, per vivere ha bisogno di nutrirsi d’amore, per un bimbo quindi senza amore non c’è vita! Da grandi non c’è la morte ma tutti hanno l’impressione di non essere partecipi alla vita.

Eppure anche loro hanno in qualche modo bisogno di nutrirsi d’ amore ma visto che non lo ricevono nei rapporti sentimentali inconsciamente finiscono con il portare una maschera: si fanno vedere generosi ed altruisti perché hanno maledettamente bisogno di ricevere dagli altri stima, gratitudine, considerazione, riconoscimento, lodi, affetto e amore ma siccome l’ attenzione è unicamente nel ricevere sono poi le prime persone che si lamentano quando gli altri non li ricompensano così come si aspettavano. Chi invece dona vero amore non può mai soffrire quando non si sente ricambiato dagli altri perché il vero amore non ha aspettative, non vuole un tornaconto personale, non chiede gratificazioni! Questa è la differenza di quello che tu consideri l’amore con quello che io invece chiamo vero amore! La verità è che chi ha il chakra del cuore bloccato, anche volendo, non può dare vero amore ad un partner o al prossimo.

Esiste poi la Legge di ATTRAZIONE o di RISONANZA che è perfetta perché non ammette alcuna eccezione: Due persone possono relazionarsi intimamente solo se hanno le stesse vibrazioni. Questo vuol dire che chi ha il chakra del cuore bloccato può relazionarsi solo con chi ha lo stesso chakra bloccato. Non è possibile che una coppia dove entrambi sono bloccati nell’ amore possono condurre una vita sentimentale serena. Ti anticipo che solo quando aprirai il chakra del cuore sei destinato, per la stessa Legge di Attrazione perfetta, ad incontrare finalmente la persona che ti saprà amare. Ora ricordati che tu sei venuto sulla terra per aprire il chakra del cuore quindi quando questo succederà la tua vita cambierà completamente in positivo! Nell’ambito spirituale il ”caso” non esiste quindi per apprendere la lezione di eliminare la dipendenza affettiva con i genitori è l’ anima che sceglie i genitori reputandoli perfetti per l’ esperienza che è venuta a fare sulla terra. Se i genitori erano in grado di darci il giusto amore non potevamo imparare a non far dipendere la nostra vita dall’ amore che non hanno saputo darci. Puoi anche non credere che è l’anima che sceglie i genitori, di questo io non posso fornirti prove quindi sei libero di non credere in ciò tanto ai fini dell’apertura del chakra del cuore non è l’elemento essenziale, quello più preponderante è prendere consapevolezza che i tuoi genitori hanno sofferto molto più di te per mancanza d’ amore da parte dei loro genitori. Basta semplicemente che tu indaghi nella loro storia personale e soprattutto in quello che a loro è capitato nell’ infanzia per darmi conferma di quanto io asserisco. Loro potevano darti massimo il 10% in più di affetto rispetto a quello che loro hanno ricevuto dai loro genitori.

Ed anche se si fossero sforzarti a darti amore comunque non avevano gli strumenti, i mezzi, la possibilità di darti di più di quello che ti hanno dato. Quindi non hanno alcuna colpa delle sofferenze che hai passato! Come esempio ti racconto il mio vissuto: Io non ricordo nulla dei miei primi 5 anni di vita ma, dopo, posso assicurarti che io non ho mai ricevuto da entrambi i miei genitori una sola coccola, un abbraccio, una effusione, una parola dolce, un complimento, un regalo. Mio padre si rivolgeva a noi solo per rimproverarci. La storia di mia madre va raccontata con più particolari: Lei veniva da una famiglia numerosa, aveva ben 11 fra fratelli e sorelle. Ho saputo che ai tempi dell’ultima guerra mondiale, a causa dell’estrema povertà, erano costretti a mangiare zuppe il cui unico condimento erano le scorze di patate.

Quando lei si è sposata ed ha partorito mio fratello e poi me ha sacrificato tutta la sua vita lavorando non meno di 20 ore al giorno, compreso anche le festività, perché voleva creare un patrimonio che garantisse a noi figli di non patire le stesse sofferenze che lei aveva patito. In breve ha realizzato un albergo con annesso ristorante e bar; La giornata tipo di mia madre era: sveglia alle ore tre di notte, andare con la sua auto in città per comprare il pesce fresco al mercato ittico, alle ore 5,00 comprare la frutta e la verdura al mercato rionale, alle ore 6,00 comprare il pane fresco e la carne. Rientrava in albergo prima delle ore 7,00 per dare la sveglia e poi preparare la colazione ai clienti, dopo si occupava della pulizia delle camere dell’albergo e delle sale. A fine mattinata aiutava i cuochi. Il pomeriggio stava in direzione per concludere contratti di ricevimenti di vario genere compreso banchetti di matrimoni.

La sera, durante la cena, ritornava in cucina, infine preparava la sala ristorante per le colazioni della mattina. Andava a dormire solo quando le forze le venivano a mancare e questo non accadeva mai prima della mezzanotte. In quel periodo io alloggiavo in una camera dell’albergo ed ero costretto ad essere autosufficiente. Dato il ritmo di vita che mia madre conduceva non aveva la possibilità di dedicare a noi figli anche soli 5 minuti del suo tempo. Quando poi inevitabilmente le forze fisiche l’hanno abbandonata e lei si è ritirata a vivere in un appartamento insieme a mio padre lasciando la gestione dell’albergo a noi figli, entrambi i miei genitori hanno continuato a vivere modestamente perché i loro sacrifici erano stati fatti solo per il nostro bene. Il loro modus operandi ha permesso a noi figli di avere proprietà immobiliari che dovevano garantirci un futuro sereno dal punto di vista economico ma, avendo speso tutto il loro tempo solo nel lavoro hanno pagato morendo entrambi prematuramente. Poverini, non sapevano che i figli non si nutrono con i soldi ma solo con gesti di amore! Mio fratello, essendo incapace di amare, in un impeto di gelosia ha causato accidentalmente la morte di un giovane ed è stato in prigione per più di 15 anni (è uscito solo perché aveva contratto un tumore inarrestabile). Non avendo mai ricevuto manifestazioni di amore da parte di entrambi i genitori anche io avevo il chakra del cuore bloccato. Ricordo che la somatizzazione Amore=sofferenza impressa nel mio subconscio governava la mia esistenza perché il mio cuore era duro come il granito. A trent’anni ho deciso di farmi una famiglia ed ho sposato una ragazza che aveva il carattere compatibile con il mio.

Con questa donna ho avuto tre figli. Quando una quindicina di anni fa ho avuto modo di fare ad ognuno di loro il test kinesiologico ho scoperto che avevano il chakra del cuore bloccato perché non si erano sentiti amati da me. Ciò era evidente perché, rivivendo il rapporto con i miei figli, non avevo mai manifestato il mio amore: mai un abbraccio, mai una carezza, mai dedicato del tempo per i loro impegni. Mi ricordo anche che tutte le volte che vedevo un genitore abbracciare un figlio io sentivo una fitta al cuore. Mi chiedevo: Perché io non abbraccio mai i miei figli? Eppure dovrebbe essere la cosa più naturale perché sono sangue del mio sangue; questo mio comportamento non è normale! Devo assolutamente rimediare, appena torno a casa la prima cosa che devo fare è abbracciare i miei figli e dirgli che gli voglio bene. Ebbene, io ho provato una decina di volte ad abbracciarli ma non ci sono mai riuscito. Ogni volta che mi avvicinavo a loro per abbracciarli venivo bloccato da un muro invisibile ed impenetrabile che mi impediva il contatto fisico. Ai più ciò sembrerà inverosimile ma vi posso garantire che tanti genitori che avevano il chakra del cuore bloccato per mancanza di amore da parte di entrambi i genitori (massima sofferenza) mi hanno confessato che anche loro non avevano mai abbracciato i loro figli. Sembra assurdo ma per chi, come me, ha somatizzato che amare corrisponde a soffrire diventa facile abbracciare un estraneo mentre si prova difficoltà ad abbracciare un figlio. Con gli estranei non c’è coinvolgimento affettivo quindi il subconscio non oppone resistenza mentre un figlio si ama e, in questo caso, il subconscio erige un muro impenetrabile per impedire anche una semplice manifestazione di vero amore.

E’ ovvio che io ami i miei figli, mi butterei nel fuoco se fossero in pericolo di vita, purtroppo io non so dimostrare il mio amore. Ripeto, più volte ho tentato di abbracciare i miei figli ma non ci sono mai riuscito… Ma io che colpa ho? I miei comportamenti erano condizionati dal fatto che non avevo mai ricevuto amore! La cosa che mi consola è questa: quando io ho aperto il chakra del cuore la mia vita è cambiata completamente in positivo, i miei figli hanno verificato sulla loro pelle il mio bel cambiamento (ora li abbraccio sempre e ripeto all’ infinito che li voglio bene), ora mi sono riabilitato ai loro occhi ed hanno perdonato il mio passato e le sofferenze che ho causato a ciascuno di loro e, quindi, hanno aperto il chakra del cuore. Qual è la conseguenza? Quando si sposeranno lo faranno con partner che hanno obbligatoriamente il chakra del cuore aperto (Legge di Attrazione) e metteranno al mondo figli con il chakra del cuore aperto.

Qualcuno doveva spezzare la catena che condannava i discendenti ad essere bloccati nell’ amore ed io sono riuscito nell’ intento. Ovviamente io sono il primo a beneficiare dell’apertura del chakra del cuore: ora sono sposato con una donna che è facile da amare per cui vivo un rapporto matrimoniale molto sereno ed ho una figlia che riceve quotidianamente da me e da mia moglie tantissime effusioni. Le ho dato il nome DEA perché se riceve da noi genitori vero amore deve diventare letteralmente una Dea. Ora lei ha 7 anni ed ha una sua particolarità: ho notato che quando sta in un gruppo numeroso di amichetti tutti litigano tra loro perché ognuno desidera relazionarsi con mia figlia dato che rimangono contagiati dalla sua bellezza interiore.


Dopo aver parlato della mia esperienza personale, (ciò facilita l’empatia con i presenti al colloquio) ribadisco il fatto che i genitori non hanno alcuna colpa delle sofferenze che hanno causato ai figli nella loro infanzia perché, avendo sofferto molto più di noi per mancanza di amore da parte di almeno uno dei due genitori, erano incapaci di dimostrarci il loro amore. I nostri genitori sono persone sfortunate perché non hanno mai ricevuto vero amore nella loro vita, non lo hanno ricevuto dai genitori ma neanche tra loro poteva esserci vero amore perché entrambi erano bloccati nel lasciarsi andare a vivere i sentimenti. Se teniamo conto che i nostri genitori li abbiamo scelti noi reputandoli perfetti per l’ esperienza che siamo venuti a fare sulla terra, (se sapevano amarci non potevamo apprendere la lezione di non far dipendere la nostra vita dal loro amore), se eliminiamo le ferite delle sofferenza che ci hanno causato sapendo che essi non hanno alcuna colpa e se aggiungiamo il fatto che i nostri genitori ci hanno dato il dono della VITA diventa poi facile aprire definitivamente il chakra del cuore con l’ azione del perdono.


A questo punto rifaccio il test kinesiologico alla persona per verificare lo stato energetico del chakra del cuore. Nel passato ho sempre notato che appena si apre un chakra si crea un flusso di energia notevole, in quel momento la forza muscolare del braccio diventa fortissima, tutta l’energia bloccata fuoriesce dal chakra e questo viene irrorato da nuova energia vitale. Sinora il test kinesiologico fatto dopo il colloquio mi ha sempre confermato l’apertura del chakra del cuore.
Abbiamo risolto definitivamente il problema? NO!


Sinora abbiamo appreso solo la lezione di teoria. Nella spiritualità la teoria conta poco o nulla, nell’ambito spirituale quello che ha rilevanza sono le AZIONI! Sin quando non si passa con l’ azione ad effettuare un perdono autentico il chakra del cuore in poco tempo si bloccherà di nuovo. Se non si passa all’ azione vuol dire che c’è un lato di te che non vuole perdonare autenticamente i tuoi genitori. (nel prossimo paragrafo spiego come si passa all’ azione in modo che il chakra del cuore si apre definitivamente). Delle volte mi capita di trovarmi al cospetto di persone che non intendono perdonare i propri genitori; a loro racconto una consulenza individuale che ho fatto a Firenze: “In questa città dovevo tenere il corso sulla Medicina della nuova era ed il giorno dopo avevo deciso di utilizzare la stessa sala per fare consulenze individuali della durata di un’ora con persone che chiedevano il mio aiuto per risolvere i loro problemi di salute. Fra le persone che avevano prenotato la consulenza c’era Elsa, una ragazza bionda, età 23 anni, residente a Torino,

affetta da fibromialgia, una malattia che le impediva di camminare e che nel futuro l’avrebbe condannata sulla sedia a rotelle. Elsa non era in grado di alzare i piedi da terra perciò si fece accompagnare da un suo conoscente che aveva il compito di aiutarla a camminare e a sedersi. Quando lei fu di fronte a me le feci il test kinesiologico e riscontrai che il chakra del cuore, quello della radice e l’area dx del cervello erano bloccati. (la fibromialgia è attiva quando ci sono questi blocchi energetici); sempre con lo stesso test constatai che l’episodio più rilevante che aveva determinato il blocco del chakra del cuore era accaduto quando lei aveva 6 anni e vedeva come protagonista suo padre. Dato che la consulenza durava una sola ora, mentre a me ne occorrono almeno due per aiutare una persona ad aprire il chakra del cuore, decisi di impiegare il poco tempo che avevo con Elsa per dirle solo le cose che ritenevo più essenziali quindi, a tal scopo, affrontai subito l’argomento del perdono che avrebbe dovuto fare al padre.

Appena la ragazza si rese conto di dover perdonare il padre ebbe un sussulto: Aprì le sue mani verso di me nello stesso modo che si fa quando si vuole respingere qualcuno ed esclamò: “ALT, prima di andare avanti con questa tua tesi voglio raccontarti la mia storia, sono sicura che dopo averla ascoltata capirai che quello che proponi non è possibile! Devi sapere che quando io e mio fratello gemello siamo nati subito ci hanno messo in un orfanatrofio; nostra madre non l’abbiamo mai conosciuta perché non è mai venuta a trovarci ed io non so chi sia, nostro padre, invece, veniva a trovarci due o tre volte ogni anno. Ricordo che questo incontro avveniva in una stanza, durava due o tre ore e per tutto questo tempo io, mio fratello e mio padre stavamo insieme senza la presenza di altre persone. Dopo aver compiuto 6 anni mio padre, in questa stanza, mi ha stuprata, io gridavo, mio fratello ha cercato di difendermi e mio padre l’ha scaraventato contro una parete, mio fratello ha sbattuto violentemente la testa macchiando di sangue la parete, io rivedo sempre nei miei sogni quelle macchie di sangue, da allora mio fratello è un essere “vegetale” e l’unica cosa che del proprio corpo riesce a muovere sono gli occhi. A volte capita che lo vedo e mi sento responsabile del suo stato perché se è in quelle condizioni è solo perché è intervenuto per difendermi.


Ora, avendo appreso la mia storia, continui ancora a sostenere che io debba perdonare mio padre?”
Beh, a dir la verità, non avevo mai ascoltato un dramma simile, c’erano proprio tutti gli elementi che causano massima sofferenza: vita in orfanotrofio, lo stupro in tenera età, come concausa della violenza sessuale subita dal proprio padre il fratello è diventato celebroleso; comprendo che per me non sarà facile smuovere la reticenza che ha questa ragazza ad operare il perdono al padre, ma non demordo e inizio la consulenza dicendo che l’ anima non sceglie di affrontare prove che diventano una condanna per vivere nella sofferenza; c’è sempre la soluzione per superare la prova e gioire della vita e visto che la tua anima, in questa vita ha deciso di affrontare una prova molto dura, voglio dirti che nel momento che la superi perdonando tuo padre, secondo le Leggi Spirituali che sono perfette, ti spetta anche una ricompensa molto grande! Le ho anche detto che l’anima di suo fratello non era venuta sulla terra per fare un proprio percorso spirituale (senza lucidità mentale non si possono operare cambiamenti) ma che aveva unicamente lo scopo di essere da sprone alla sorella affinchè superasse la prova. Infine le ho detto che nessuno al mondo, quindi neanche suo padre, nasce “cattivo” e che la maggioranza delle persone è condizionata dai traumi che ha vissuto nell’ infanzia per cui se suo padre aveva fatto una cosa così tremenda è solo perché lui, a sua volta, nella sua infanzia è stato violentato e magari ciò lo ha subito da più persone.


Questi argomenti non venivano recepiti da Elsa perché continuava a ripetere: “Quello che ha fatto mio padre non può essere perdonato!”. Terminato l’orario della consulenza ho aiutato la ragazza ad uscire dalla stanza, ero dispiaciuto per il fatto che il colloquio non avesse dato esiti positivi ma poco prima di oltrepassare la porta mi sono detto: L’ anima sceglie di affrontare solo le prove che siamo in grado di superare quindi sta a me riuscire a trovare le parole giuste per farle aprire il chakra del cuore! Dato che alle ore 19,00 avrei terminato le consulenze programmate, ho proposto ad Elsa di ritornare da me a quell’ ora esatta per darmi la possibilità di concludere la mia tesi in maniera esauriente. Lei è stata puntuale e la consulenza è terminata alle ore 21,30. Le prime due ore sono state inconcludenti dato che Elsa, ad ogni argomento che esponevo, continuava a ripetermi:
“Non si può perdonare un padre che stupra una figlia ”.

Visto che lei si dimostrava irremovibile ho deciso di fare un ultimo tentativo: parlare solo delle conseguenze del perdono: “il perdono che io indico non impone di fare la pace con tuo padre, come se non fosse successo nulla di grave, ma solo di rimuovere la rabbia ed il rancore che covi dentro e che sta intossicando il tuo corpo. Nel momento che comprendi che anche lui, da piccolo, ha subito violenza sessuale e che il suo modo di agire era condizionato dal fatto che non ha mai ricevuto amore nella sua vita la rabbia che manifesti nei suoi confronti si trasformerà in COMPASSIONE.
Nell’ambito spirituale esiste una regola: chi fa del male agli altri dovrà pagare con una sofferenza maggiore di quella che ha arrecato! Ora tu fai resistenza a dimenticare quello che tuo padre ti ha fatto, ma vediamo quello che ti succederà quando riuscirai a perdonarlo: GUARIRAI DALLA FIBROMIALGIA! Ti avevo più volte detto che con l’ apertura del chakra del cuore, avendo superato la prova più grande che c’è nel percorso evolutivo dell’ anima, ti spetterà anche la ricompensa più grande: in questa vita tu sei destinata a provare dentro di te una gioia di vivere che altre persone, pur volendo, non possono trovare perché hanno un grado di evoluzione spirituale minore al tuo, ti ho già detto che secondo la Legge di Attrazione sei destinata a vivere un rapporto di coppia alimentato da vero amore, ribadisco ancora che tu sei destinata a fare cose grandi per te e per gli altri.

Dato che non esiste al mondo una gioia più grande di quella che deriva dall’ aiutare una persona a guarire da una malattia grave per te sarà estremamente facile riuscire in questo intento perché guarendo dalla fibromialgia diventerai un esempio vivente per milioni di persone che hanno questa patologia dichiarata incurabile dalla medicina ufficiale ma soprattutto diventerai un esempio per migliaia di giovani che hanno la tua stessa malattia che saranno destinati a muoversi solo con la sedia a rotelle. “Se Elsa è guarita vuol dire che esiste una modalità che determina questo risultato, ora la contatto per sapere come è riuscita a ristabilirsi! Così anch’io posso guarire!”


Se vuoi aiutare gli altri a guarire anche da altre malattie gravi sappi che la Medicina della Nuova Era ti fornirà tutti gli strumenti per conseguire questi risultati e tu sicuramente diventerai più brava di me perché riuscirai a creare un rapporto di empatia con le persone ammalate superiore a quello che posso instaurare io; questo succederà perché tu sarai la dimostrazione “visiva” della guarigione avvenuta risolvendo il conflitto e poi sarai più convincente di me quando incontrerai qualcuno che opporrà resistenza a perdonare i suoi genitori. A questi potrai ribattere: L’ ho fatto io che ho subito cose peggiori rispetto a ciò che tu hai subito da loro ed ora mi dici che non sei in grado di perdonarli?” Negli ultimi 15 minuti del colloquio ho notato che gli occhi di Elsa diventavano sempre più lucidi, poi, alla fine le sono spuntate lacrime di felicità. Ho rifatto il test kinesiologico alla ragazza e questa volta aveva il chakra del cuore aperto. Oramai si era fatto molto tardi perciò salutai Elsa; dato che dovevo frettolosamente sgombrare la sala delle cose che avevo portato non feci attenzione all’ uscita di Elsa dalla sala.

La mattina seguente ricevetti una telefonata: “Parlo con Oscar? Mi chiamo Alberto, sono la persona che ieri ha accompagnato due volte da te una ragazza di nome Elsa affetta da fibromialgia. Ti ho telefonato perché voglio sapere cosa le hai fatto!?” Alberto mi aveva fatto questa domanda con un tono “duro” che mi aveva fatto presupporre che ad Elsa era capitato qualcosa di brutto! Risposi che mi ero limitato ad esporre come si fa ad aprire il chakra del cuore. Non contento della mia risposta Alberto mi rifece la stessa domanda utilizzando un tono ancora più brutale. A questo punto la mia preoccupazione era aumentata perché temevo il peggio e risposi: “Ho detto ad Elsa che doveva perdonare suo padre”. Alberto: “Tu hai visto che Elsa poteva camminare solo se ero io a sostenerla” (solo dopo queste parole abbassò il tono della voce e proseguì a parlarmi in maniera pacata) “Ebbene, devi sapere che dopo la seconda consulenza abbiamo deciso di visitare Firenze ed io non riuscivo a tenere il suo passo, lei camminava da sola ed in maniera veloce! “


Io rimasi attonito; non sapevo se essere felice per la bella notizia o essere adirato con lui per il modo con cui me l’aveva data. Prima di chiudere la comunicazione Alberto mi ha chiesto:
“Ho appurato che sei molto bravo e che la Medicina della Nuova Era funziona, mi piacerebbe organizzarti un corso a Torino, dispongo di una sala adatta, sei disponibile a tenerlo tra 40 giorni?”
Io diedi il mio consenso e in quell’occasione rividi Elsa, era guarita del tutto dalla fibromialgia!


Lei non è stata la sola a guarire repentinamente da una malattia incurabile, a volte capita che quando tengo un corso sulla Medicina della Nuova Era alcuni partecipanti che sono arrivati camminando con le stampelle a fine corso sono usciti dalla sala camminando normalmente. Ogni volta che accade noto che molte persone presenti, testimoni oculari di queste guarigioni repentine, piangono per la commozione. Io cerco di trattenere le mie emozioni perché la prima volta che ad un mio corso ho visto una signora affetta da sclerosi multipla fare due volte il giro della sala muovendo passi veloci senza utilizzare più le stampelle (da oltre 10 anni era incapace di camminare), non riuscendo a trattenere la mia gioia, l’ho abbracciata in una maniera così forte da procurarle dolore. Chiedo scusa a voi lettori se mi sono dilungato nel raccontare l’epilogo della vicenda di Elsa, il fatto è che quando metto per iscritto i miei ricordi finisco per rivivere anche le emozioni che esse mi hanno procurato.
Ora ritorno subito all’ argomento: Il perdono ai genitori.


RIEPILOGO: perché bisogna perdonare i genitori che ci hanno causato sofferenza?


I motivi principali sono tre:
1) Li ha scelti la nostra anima reputandoli “perfetti “ per apprendere che l’ amore non lo dobbiamo cercare all’esterno di noi, e neanche dai genitori, ma trovarlo in noi stessi imparando ad amarci. Se i genitori sapevano darci il giusto amore non potevamo apprendere questa lezione, quindi avevamo bisogno di genitori che ci causavano delle sofferenze affinchè imparassimo a non dipendere dall’ amore che non hanno potuto darci. Per eliminare questa dipendenza bisogna spezzare il cordone ombelicale che ci lega a loro nel ricordo della sofferenza subita; in tal modo si cancella la somatizzazione “amore-uguale-sofferenza” impressa nel nostro subconscio e, di conseguenza ci appropriamo della capacità di dare vero amore e di riceverlo dagli altri.
2) Se si indaga sul vissuto dei genitori è obbligatorio venire a conoscenza che loro hanno sofferto molto più di noi per l’amore non ricevuto da parte dei genitori (nostri nonni). Non avendo ricevuto affetto non erano in grado di darlo a noi; non avevano i mezzi e gli strumenti per dimostrarci il loro amore perché il loro subconscio non lo permetteva; questo ha una tragica conseguenza: i nostri genitori hanno avuto il chakra del cuore bloccato perché hanno sofferto per mancanza d’amore ed anche noi, non avendolo ricevuto da loro non sappiamo dimostrarlo ai nostri figli che, quindi, avranno anche loro il chakra del cuore bloccato. Ora, per il bene nostro, dei figli e dei nipoti spetta a noi spezzare questa catena.
3) Se siamo in vita ed abbiamo o avremo figli e nipoti è solo perché i nostri genitori ci hanno dato il bene più prezioso: la vita! Sulla base di questi tre elementi mi dite come si fa a non perdonare un genitore?
Chi ha il chakra del cuore bloccato è venuto sulla terra apposta con lo scopo di aprirlo avendo tutti i mezzi, gli strumenti e le possibilità per adempiere a questo compito. Quindi nessuno potrà dire: “Non sono capace di perdonare i miei genitori.” Se pensi di non essere in grado di superare questa prova vuol dire che stai mentendo a te stesso ed alla tua anima. Prendete l’esempio di Elsa: lei ci dimostra che anche la prova più drammatica che si può affrontare nella vita per colpa dei genitori ha sempre la soluzione per essere superata; Più la prova sarà dura più grande sarà la ricompensa in termini di gioia di vivere che avrà chi la supera!


COME SI APRE “DEFINITIVAMENTE” IL CHAKRA DEL CUORE :


Nel momento in cui si prende consapevolezza che i nostri genitori non potevano dimostrarci il loro amore perché il subconscio glielo impediva e che, quindi, non hanno colpe per le sofferenze che ci hanno causato, istantaneamente il nostro chakra del cuore si apre; il test kinesiologico lo confermerà!
Abbiamo risolto il problema? NO! Questa è solo la lezione teorica! Nell’ambito spirituale la teoria è importante ma solo se poi si accompagnano con delle azioni altrimenti il chakra del cuore nel tempo si bloccherà di nuovo! Per aprire DEFINITIVAMENTE il chakra del cuore bisogna passare alla pratica! Ci sono due modalità di azioni sicure al 100% che permettono la sua apertura definitiva: una modalità riguarda un genitore che è in vita mentre l’altra si effettua quando un genitore è morto.

Se il genitore è ancora in vita si va a trovarlo e, IN MANIERA GIOIOSA, quando siamo soli con lui, ci avviciniamo e lo ABBRACCIAMO PER NON MENO DI 30 SECONDI; per impedirgli di divincolarsi e di staccarsi dall’abbraccio bisogna stringerlo, con la mano destra che afferra saldamente il polso sinistro. Ricordate che ha sofferto molto più di noi per mancanza dell’amore dei suoi genitori pertanto è bloccato nel manifestarlo e cercherà di sottrarsi da un abbraccio che dura molti secondi! Per lui è più facile abbracciare un estraneo, dato che non c’è coinvolgimento emotivo, non un figlio dove, invece, sono in ballo i suoi sentimenti e le sue emozioni. Nell’abbraccio bisogna dirgli: “Sono venuto apposta per dirti che ti voglio molto bene e che te ne vorrò sempre! (facoltativi sono: “ti amo”, “ti adoro”) Ti voglio bene anche perché mi hai dato il dono della vita!”


Secondo tutte le testimonianze che ricevo la maggioranza delle persone che ha fatto questo tipo di abbraccio mi racconta che il loro genitore prima è rimasto disorientato e che qualcuno si è anche preoccupato perché generalmente un abbraccio che è fatto in maniera così coinvolgente sta ad indicare un addio; Il genitore non è abituato a ricevere manifestazioni di affetto e quindi in quel momento si chiederà quale sia il suo significato. Al fine di eliminare ogni suo timore consiglio che, oltre a dirgli più volte: “ti voglio bene”, si aggiunga: “ti ringrazio di avermi dato la vita!” Sempre secondo queste testimonianze il genitore, non potendosi sottrarre dall’ abbraccio, è costretto a vivere l’emozione e dopo un po’ si scioglie finendo per piangere. Per tanti di loro è la prima volta che si sentono amati autenticamente da un figlio e l’emozione di quel momento è così forte da finire in un pianto di felicità. Mentre stiamo manifestando il nostro affetto al genitore, dentro di noi pensiamo: “Io ti perdono per non aver saputo dimostrarmi il tuo amore, so che tu non hai colpa quindi non ti accuso per le tue azioni ma ora, con questo abbraccio, io spezzo il cordone ombelicale che mi lega a te e che sinora ha condizionato in negativo la mia vita, da questo momento io non dipendo più da te, da ora non hai più potere su di me, nel bene e nel male!” Ribadisco che queste frasi vanno solo pensate e MAI dette al genitore altrimenti le conseguenze saranno disastrose; si arrabbierà e probabilmente obbietterà: “Come ti permetti di dirmi che tu perdoni me?”


Voglio precisare che il termine “PERDONO” nel caso dei genitori è per me inappropriato perchè sono convinto che bisogna perdonare qualcuno che ci ha fatto del male intenzionalmente; i nostri genitori non potevano comportarsi in maniera diversa con noi perché il loro carattere era il risultato del fatto che non avevano mai ricevuto amore in vita loro e quindi vanno compresi e non perdonati. Siccome nell’ambito spirituale il termine perdono è inserito in ogni contesto e si dà molto credito alla sua efficacia, quasi come se avesse una vibrazione positiva, anch’ io voglio utilizzarla ma dico sempre alla persona che, quando nell’ abbraccio con il genitore si pensa: “io ti perdono”, la sua attenzione deve essere principalmente posta sul riconoscere che il genitore non ha alcuna colpa del suo operato.


Siccome 30 secondi sono tanti, nel 90% dei casi, il genitore in quei momenti riabilita anche i propri e, perdonandoli, apre il chakra del cuore ed i rapporti cambiano completamente in positivo. Esempio: molte donne mi hanno raccontato che, prima dell’abbraccio fatto con questa modalità alla madre, il loro rapporto era conflittuale. “Litigavamo sempre, non la sopportavo più! Dopo l’abbraccio siamo diventate grandi amiche, pensa che ora ci confidiamo pure su cose intime!” Con il chakra del cuore aperto il genitore trova un senso della vita che prima non aveva. Capite perchè ho messo in maiuscolo il fatto di andare dal genitore in maniera gioiosa? Con questa azione stiamo facendo il regalo più grande che un figlio possa fare ad un genitore: Egli non ha mai ricevuto amore in vita sua e noi gli stiamo donando il nostro amore e gli stiamo dando l’opportunità di aprire il chakra del cuore e di conseguenza la possibilità di gioire della vita.


E qualora il genitore in questo abbraccio non aprisse il chakra del cuore (meno del 10% dei casi) e magari con il suo comportamento continuasse ancora a farci del male?
In questo caso dobbiamo prendere alla lettera il messaggio di Gesù: “Abbandonate la famiglia e venite a me!” ed abbandonare fisicamente i propri genitori. Ora scriverò una frase che non sarà condivisa da molti lettori: “nell’ambito spirituale sono i genitori che devono occuparsi dei figli e non viceversa!” Prima di contestarmi permettetemi di fare degli esempi: In occasione di un mio corso a Catania una ragazza, di nome Claudia, mi chiese se avevo la possibilità di andare a casa sua per visitare la madre che, a causa della sclerosi multipla, era da molti anni sulla sedia a rotelle. A fine corso mi recai presso la sua abitazione e feci il test kinesiologico alla madre utilizzando come “testimone” la figlia perché la signora anziana sembrava essere in uno stato catatonico. (senza lucidità mentale). Come mi aspettavo la madre aveva il chakra del cuore bloccato. (la SLA può averla solo chi ha questo punto energetico bloccato) Dato che con il test avevo accertato che lei non si era sentita amata dal padre ho spiegato a Claudia che sua madre, per guarire, doveva perdonare il genitore. Non era vero che la madre era nello stato di incoscienza perché come ha sentito le mie parole ha reagito urlando più volte a squarcia gola: “Non lo perdonerò mai!” Ho atteso che lei si calmasse e l’ho ritestata di nuovo.

Ho poi comunicato alla figlia l’esito del test kinesiologico: “Senti, fai estrema attenzione perché a me risulta che tua madre sta utilizzando la sua malattia per trattenerti a sé”. Il messaggio implicito che mandava la madre era evidente: “Se ti fai una famiglia e mi lasci io muoio perciò devi rimanere in questa casa per farmi da badante”. Claudia ha confermato l’esattezza del risultato del test in quanto mi ha raccontato che negli ultimi 3 anni per 3 volte aveva deciso il giorno del matrimonio con il suo fidanzato e per 3 volte aveva dovuto disdire perché accadeva sempre che la madre peggiorava la settimana prima della fatidica data. Dissi subito a Claudia di smettere di subire il ricatto psicologico della madre perché aveva tutto il diritto di farsi una famiglia con l’uomo che amava, quindi, per amore di sé stessa doveva fare quel che desiderava e non quello che voleva sua madre.


A volte capita che un genitore inconsapevolmente manipoli il figlio con frasi tipo: “Io ho fatto sacrifici per metterti al mondo e nutrirti ed ora, che sono anziano, sei tu che devi occuparti di me”. In un corso che ho tenuto a Brindisi tutti i partecipanti che avevano il chakra del cuore bloccato ammisero che i genitori pretendevano un tornaconto per averli partoriti, allattati e cresciuti e che i genitori li rimproveravano spesso di essere dei figli irriconoscenti. (per non avere questo senso di colpa il figlio cercherà di soddisfare ogni esigenza del genitore).


Un esempio delle aspettative di un genitore (purtroppo il protagonista sono stato io):
“Da oltre 40 anni conosco un metodo efficace per determinare il sesso di un figlio che si programma di avere. Ho raccontato questo metodo ai miei amici sposati e tutti hanno avuto il figlio o la figlia prescelta. Ovviamente ho utilizzato questa conoscenza per determinare il sesso dei miei figli: il primogenito volevo che fosse maschio, dopo volevo avere una femmina e ciò è avvenuto. Quando io e mia moglie ci siamo convinti ad avere un terzo figlio, prendendo in considerazione la diceria che le donne sono più disponibili rispetto ai maschi ad accudire i loro genitori anziani ed ammalati, ho programmato di avere una femmina. EH SI! Desideravo avere una figlia/ BADANTE che doveva accudirmi nella mia vecchiaia!


In quel periodo io avevo il chakra del cuore bloccato, pensavo ed agivo da STRONZO, BASTARDO, EGOISTA! Ora che ho il chakra del cuore aperto, AMANDO DAVVERO i miei figli, so con assoluta certezza che quando nella vecchiaia starò male sceglierò una soluzione che eviti ai miei figli di rinunciare alla loro vita serena per me. Anche in questo modo si dimostra di dare vero amore ai figli!


Immagino che molti giovani lettori siano curiosi di sapere come si determina il sesso di un figlio. Non posso svelarlo per iscritto per un motivo estremamente valido: se tutti sapessero come si ottiene questo, nel futuro i maschi rappresenterebbero almeno il 70% della popolazione mondiale e ciò sarebbe motivo di CAOS. (le famiglie che vivono in paesi poveri desiderano avere figli maschi) Comunque se qualcuno di voi reputa importante conoscere il metodo può contattarmi telefonicamente ed io gli svelerò il segreto.


Quando il genitore è morto io consiglio di scrivere su un foglio il nostro “perdono” per le sofferenze che ci ha causato specificando bene che non gli addossiamo alcuna colpa essendo consapevoli che egli ha sofferto molto più di noi per mancanza d’amore da parte dei suoi genitori e che il suo comportamento era condizionato dal fatto che in tutta la sua vita non si è sentito mai amato, poi esprimiamo con parole semplici l’affetto che abbiamo per lui ed infine lo ringraziamo per averci dato la vita. Per mettere “nero su bianco” c’è bisogno della nostra concentrazione e ciò rafforza i nostri pensieri; la conseguenza è che il messaggio scritto diventa più autentico; dopo averlo scritto “con il cuore” bisogna bruciare il foglio e mettere le ceneri in un terreno (va bene anche un vaso nel balcone) come concime per far crescere una pianta. Forse questo rito simboleggia che l’energia della sofferenza si trasmuta in energia vitale, io non ho prove di questa trasformazione alchemica ma comunque consiglio di attenersi a questa prassi perché, in fin dei conti, questo foglio non può essere letto dal genitore morto. Questa “lettera” ha il potere di spezzare il cordone ombelicale e la dipendenza che ci legava al genitore, fa svanire i ricordi della sofferenza che ci ha procurato e sradica dal nostro subconscio l’informazione “amore = sofferenza” Così facendo il chakra del cuore si apre definitivamente!


In un libro ho letto che quando si scrive ad un genitore morto perdonandolo delle sue azioni e ringraziandolo per la vita che ci ha dato si spezza il cordone ombelicale che ci legava e la sua anima liberata dai pensieri della sofferenza che ci ha arrecato passa ad una dimensione vibrazionale più alta, più vicina a Dio. Io condivido in pieno questa tesi perché le Leggi spirituali sono perfette e quindi devono seguire una logica: ho sostenuto prima che chi ha il chakra del cuore bloccato è un’anima più evoluta perché solo quella più elevata spiritualmente è in grado di superare la prova più impegnativa: eliminare la dipendenza dai genitori. Questo automaticamente fa sì che anche i nostri genitori siano anime più evolute; Entrambi hanno sofferto, più di noi, per la mancanza di amore dei genitori e quindi anche loro sono venuti sulla terra per eliminare la stessa dipendenza. Purtroppo il genitore morto, a differenza nostra, non ha avuto l’occasione di aprire il chakra del cuore. Il fatto che l’azione dello scritto ci faccia aprire questo chakra e che contemporaneamente l’anima del genitore si elevi collocandosi nella dimensione che le compete, ossia più vicino a Dio, dovrebbe costituire un forte incentivo nel fare subito la lettera.


Attenzione che pensieri tipo: “Oggi non mi sento pronto, la farò domani” sono in realtà dei contro- ordini, chi trova una scusa del genere è solo perché c’è una parte di sé che non vuole perdonare autenticamente il genitore! In casi del genere è necessario che la persona rilegga più volte l’intero capitolo del chakra del cuore sino a quando non prenda consapevolezza che il genitore non ha colpa delle sue azioni!


Esempio di una lettera scritta in maniera sbagliata:
Raffaele, quarantenne, nella consulenza individuale mi dice: “Con il test kinesiologico hai verificato che ho il chakra del cuore bloccato e mi hai consigliato di scrivere una lettera a mio padre morto 9 anni fa, ebbene io devo dirti che 3 anni fa in Messico ho conosciuto uno sciamano, anche lui mi aveva trovato il chakra del cuore bloccato ed anche lui mi aveva suggerito di scrivere una lettera a mio padre, dato che io l’ho fatta il giorno dopo, perché il chakra non si è aperto?” Risposta: “Se il chakra è rimasto bloccato vuol dire che la lettera non era ben impostata, puoi dirmi cosa hai scritto?” Raffaele: “Ho seguito le indicazioni dello sciamano, egli mi ha detto di riportare tutti gli episodi di sofferenza che mio padre mi aveva procurato ed a me sono stati necessari 8 fogli per scrivere tutto il male fattomi, poi ho concluso la lettera con questa frase: nonostante tutto io ti perdono!” Risposta: “E’ ovvio che una lettera scritta in questo modo non poteva avere l’effetto di aprire il chakra del cuore, se prendevi davvero consapevolezza che tuo padre non aveva colpa perché il suo agire era condizionato dal fatto di aver sofferto più di te, per mancanza d’amore dei suoi genitori, gli episodi dove ti ha fatto del male ti dovevano scivolare di dosso perché non ti verranno più in mente. Mi permetto di dirti che tu hai fatto l’opposto nel momento che hai scritto: mi hai fatto questo, questo, questo…in ben 8 pagine hai evidenziato le sofferenze che ti ha causato e la tua lettera è diventata nei fatti un vero atto d’ accusa nei suoi confronti, non è così che perdona! Quando prendi consapevolezza che tuo padre non aveva alcuna colpa ti verrà solo voglia di comunicargli che gli vorrai sempre bene e lo ringrazierai di averti dato la vita”.


Dopo aver insegnato a Raffaele sulle tematiche spirituali che ottengono l’apertura del chakra del cuore egli ha rifatto la lettera al padre seguendo le mie direttive. Nel tempo l’ho incontrato più volte ed ho verificato che aveva sempre il chakra del cuore aperto. Raffaele aveva scritto la lettera con il cuore!
Sinora sono più di un migliaio le persone che ho aiutato ad aprire il chakra del cuore dopo una consulenza; nel colloquio queste persone hanno preso consapevolezza che:

1) I genitori hanno sofferto di più per mancanza d’ amore dei loro.
2) Ciò porta a somatizzare che amare corrisponde a soffrire;
3) Il subconscio, per evitare la sofferenza, ordina di non amare;
4) I genitori non riescono ad aprirsi alle emozioni e perciò non possono dimostrare il loro amore ai
figli;
5) Il comportamento di ogni genitore va quindi sempre compreso, giustificato e perdonato. Con questa consapevolezza tutte le persone recepiscono dentro di sé che il genitore merita un abbraccio (se è in vita) o una lettera (se è morto).
Entrambi i gesti simboleggiano la rimozione di ogni ferita del passato e avviene che IL CHAKRA DEL CUORE SI APRE DEFINITIVAMENTE!
Nel tempo, su più di un migliaio di persone che ho aiutato ad aprire il chakra del cuore ho avuto l’occasione di incontrare di nuovo circa la metà di loro anno confessato che non avevano mai fatto l’abbraccio o la lettera al genitore. Così come un genitore fa resistenza ad abbracciare un figlio anche il figlio fa resistenza ad abbracciare un genitore che l’ha fatto soffrire. Questa resistenza ad abbracciare un genitore o a scrivergli una lettera indica che interiormente non si riesce a perdonare autentica ente il genitore.


In tanti mi hanno detto di essere al corrente che i loro genitori avevano sofferto molto per non aver ricevuto affetto dai loro genitori e che io fondame talmente ho solo confermato quello che già sapevano. Ribadisco di nuovo che nell’ ambito spirituale la teoria conta poco o nulla se ad essa non segue l’azione. Solo l’abbraccio o la lettera permettono l’apertura definitiva del chakra del cuore! Una ragazza di 25 anni, è ritornata da me per farsi ritestare il chakra del cuore; prima del test kinesiologico mi ha detto: “Ho seguito il tuo consiglio ed ho abbracciato mia madre per 32 secondi, ora voglio sapere se ho aperto definitivamente il chakra del cuore”. Le ho chiesto: “Come fai a sapere che l’abbraccio durato esattamente 32 secondi?” Angela: “Ho contato i secondi”.


Ho replicato: “Durante l’abbraccio hai detto a tua madre che le volevi bene?” Angela: “No perché ero intenta a contare: uno, due, tre, quattro…ed arrivato a 32 ho smesso di abbracciarla”. Ho temuto di trovarle di nuovo il chakra del cuore bloccato invece il test kinesiologico ha rilevato che questo punto energetico era stato aperto definitivamente. Riflettendo ho capito che c’era una logica: Si riesce ad abbracci re un genitore per tanti secondi solo quando ogni ferita è stata rimossa, le parole che io suggerisco d dire durante l’ abbraccio hanno grande rilevanza per il genitore perchè per la prima volta i vita sua si sente davvero amato e può aprire anche lui il chakra del cuore.


Nel passato è capitato che alcune persone con il chakra del cuore bloccato abbiano provato a contestarmi quando sostiene o che non avevano ancora sanato delle ferite con i propri genitori. Ricordo il caso di d e sorelle, la minore sosteneva: “tu dici che ho una ferita non risolta con mia madre ma ciò è impossibile perché lei mi ha sempre dimostrato il suo affetto”. Le ho risposto: “Dal test kinesiologico risulta che questa ferita l’hai avuta quando avevi tre anni, ora non ti ricordi cosa è successo quando avevi quell’età ma se indaghi scoprirai che è tutto vero!” A questo punto è intervenuta la sorella maggiore: “Io so cosa è accaduto quando avevi tre anni, nostra madre è stata ricoverata in ospedale per 4 mesi e a te che eri piccina non era consentito andarla a trovare, hai trascorso i 4 mesi piangendo sempre, soffrivi perché pensavi che nostra madre ti aveva abbandonata!”
Delle volte è capitato che la persona non era d’accordo con me quando sostenevo che la ferita era stata determinata dal comportamento del padre: “Ti sbagli perché era mia madre che mi picchiava mentre mio padre mi ha sempre dimostrato il suo amore!” Risposta: “Nel tempo hai rimosso questa ferita con tua madre mentre non hai ancora perdonato tuo padre che non ti aveva mai difesa quando venivi picchiata pensavi: “Se mio padre mi ama dovrebbe impedire a mia madre di farmi del male!”


La persona: “E’ vero, io soffrivo per le botte che ricevevo da mia madre ma soffrivo ancora di più nel vedere mio padre assistere passivamente senza mai intervenire per difendermi!
Sino a pochi anni fa indicavo chi era il genitore che con i suoi comportamenti aveva causato la chiusura del chakra del cuore, negli ultimi tempi lo indico solo in casi particolari. Per me anche l’altro genitore, per la Legge di Attrazione, deve avere obbligatoriamente il chakra del cuore bloccato quindi entrambi hanno sofferto per mancanza di amore dei loro genitori ed entrambi meritano una nostra dimostrazione di affetto e nel caso che siano morti, le loro anime meritano di passare in una dimensione vibrazionale più vicino a Dio. Consiglio sempre di chiudere il cerchio “perdonando” la propria madre ed il proprio padre anche quando la ferita è solo con uno di loro.


CON L’APERTURA CON LA SUA APERTURA CAMBIA LA VITA IN POSITIVO.


Prima la persona vedeva la propria vita scorrere senza la possibilità di dirigerla verso una meta importante perché tutti i passi che compiva per arrivare a godere del a vita non portavano nella giusta direzione. Tutti i tragitti che intraprendeva, anche i vari pe corsi spirituali, finivano per rivelarsi inappagati. Non trovando alcun senso positivo nella vita è facile finire in depressione. Ho aiutato migliaia di persone che avevano il chakra del cuore bloccato d aprirlo e nessuna di loro è ricaduta in depressione. Prima era come se la persona assistesse passivamente al film della propria vita, dopo, con l’apertura del chakra del cuore diventa sceneggiatore, regista e protagonista di un film a lieto fine. Prima tutti i fotogrammi del film erano senza tinte poi, con l’apertura del chakra, la pellicola della propria vita diventa a colori. Pensate che queste parole siano baggianate? Vi comprendo!


Anche io sono rimasto perplesso quando ho letto che chi apriva il chakra del cuore nei quindici giorni seguenti avrebbe tolto un velo davanti agli occhi ed avrebbe visto il mondo con colori nuovi. Ricordo di aver pensato che chi aveva scritto questa frase doveva essere una persona che viveva fuori dalla realtà. E’ vero che avevo il chakra del cuore bloccato ma dato che vedevo perfettamente mi sembrava assurdo avere un velo davanti agli occhi, e poi io non essendo daltonico ero in grado di vedere tutti i colori. Nonostante avessi dubbi sulle facoltà mentali di questo scrittore ho deciso di seguire le sue direttive volte a favorire l’apertura del chakra. Il percorso che indicava era pieno di ostacoli ma seguendo mie intuizioni ho trovato il modo di evitati ed in breve tempo sono arrivato alla meta . Ricordo perfettamente che la mattina del terzo giorno seguente all’ apertura del mio chakra del cuore mi sono affacciato dal balcone dell’ appartamento in cui vivevo e ho posto lo sguardo al balcone dell’ appartamento situato di fronte al mio; notando che sulla parete c’erano una decine di casette in legno destinate ad ospitare piccoli uccelli ho pensato che i proprietari di quell’ appartamento dovevano essere delle persone sensibili e dall’animo gentile dato che si erano preoccupati di fornire ad essi un nido.

Guardando bene queste casette di legno mi accorgevo che tutte portavano i segni del tempo: la pittura era sbiadita e screpolata in più punti; notavo poi che sotto ogni singola casetta c’ era una scia di ruggine che aveva macchiato l’intonaco della parete sino al pavimento del balcone. Riflettevo sul fatto che solo dei chiodi arrugginiti messi per fissare quel e casette alla parete potevano creare quelle macchie sull’ intonaco e sul fatto che per estendersi s no al pavimento erano lì da almeno 5 anni, mi sono chiesto: “Mi sono affacciato migliaia di volte dal balcone eppure solo ora mi accorgo della loro esistenza; Prima dove ponevo la mia attenzione?

Queste casette, che rappresentavano “UNA MANIFESTAZIONE D’AMORE verso gli uccelli, erano sempre state lì, di fronte a me, quindi dovevano essere la prima cosa su cui po re l’attenzione ogni volta che uscivo sul balcone, perché non le avevo mai notate prima?” Il pomeriggio dello stesso giorno accadde un altro fatto insolito: stavo guidando l’auto in città, in quel momento ero fermo perchè bloccato da un ingorgo stradale e nell’ attesa di poter proseguire ponevo lo sguardo sulla grande vetrata di un negozio di mobili. Ho visto che era esposta una camera matrimoniale ed ho notato che una coppia stava provando a testare con le mani la durezza del materasso. Nell’ assistere a questa scena ho pensato: “questi due vogliono acquistare una camera matrimoniale, probabilmente sono in procinto di sposarsi e quindi ora sono vicini a coronare il loro sogno d’ amore!” Questo pensiero ha avuto come conseguenza il fatto che istantaneamente mi sono trovato del tutto bagnato da un torrente di lacrime. Questo episodio è successo quando avevo 45 anni, prima di allora non avevo mai versato una sola lacrima in tutta la vita.

Il mio collaboratore Pietro mi ha fatto notare che appena si apre un qualsiasi chakra tutta l’energia bloccata fuoriesce dal corpo in poco tempo. Nel momento che io ho aperto il chakra del cuore tutto il pianto che avevo trattenuto per ben 45 anni è venuto fuori all’ improvviso così come accade quando si agita molto una bottiglia di spumante e poi si toglie il tappo: Tutto lo spumante viene fuori di getto! Certamente non mi erano mancati gli episodi di sofferenza: negli ultimi 10 anni, a distanza di poco tempo, erano morti entrambi i miei genitori, l’anno prima era morto l’unico fratello che avevo, da due anni ero separato e vedevo poche volte i miei tre figli; ricordo che da bambino, anche nelle circostanze in cui mi facevo seriamente male non ho mai pianto. Anche il pianto è un modo di esternare un’emozione ma io, avendo sofferto per mancanza d’amore da parte di entrambi i genitori ed avendo di conseguenza il cuore duro come un pezzo di granito, sin da piccolo non mi ero mai lasciato andare emotivamente perciò non avevo mai pianto.


Tre giorni dopo aver aperto il chakra del cuore è bastato assistere alla scena di una coppia che manifestava amore per aprire, per la prima volta, il rubinetto delle lacrime! Da allora provo emozioni belle ogni qualvolta vedo scene che, apparentemente, sembrano banali.
Esempio: mi commuovo ogni volta che vedo dei ragazzi molto giovani baciarsi (alla loro età l’amore è più puro), ogni volta che vedo un neonato, ogni volta che sento un bimbo pronunciare la parola “mamma” ecc. L’ultima volta ho visto dei bambini che provenivano da un asilo camminare sul marciapiede ponendo ognuno le manine sulle spalle di chi lo precedeva, come fossero un trenino, la maestra non temeva che qualcuno di loro potesse sfuggire al suo sguardo; ebbene non vi nascondo che nel vedere questa scena “banale” ho cercato, senza riuscirci, di trattenere le lacrime. Con l’apertura del chakra del cuore cambia il nostro modo di vedere le cose intorno a noi, prima il nostro sguardo si soffermava sulle brutture del mondo, dopo aver aperto il chakra siamo attratti dalle tante manifestazioni d’amore che sono sempre state intorno a noi e che prima non notavamo.

Noi vediamo secondo le vibrazioni che hanno i nostri occhi, i gatti hanno le vibrazioni che permettono di vedere nel buio. Ecco il significato vero delle parole di Gesù quando dice che non abbiamo occhi per vedere: Sin quando non ci apriamo all’ amore (è possibile solo con il chakra del cuore aperto) non possiamo vedere l’amore che ci circonda. Solo chi vibra d’ amore può vedere ogni manifestazione nell’amore del creato e, per la Legge di attrazione che è perfetta, attrae l’amore nella propria vita. Le guerre, gli stermini, gli omicidi, gli stupri, la violenza, la corruzione c’erano prima e continueranno ad esserci sempre, ma chi ha il chakra del cuore aperto non pone l’attenzione sulle cose brutte che avvengono nel mondo ma, “vibrazionalmente” dà rilievo solo alle cose belle che si manifestano attorno. I pensieri negativi vengono a tutte le persone ma chi ha il chakra del cuore bloccato, non trovando un senso alla propria vita, rimane con i pensieri negativi ed ha molte probabilità di cadere in depressione, mentre chi ha il chakra aperto sostituisce subito i pensieri negativi con quelli positivi. Questi sono i motivi per cui chi ha il chakra del cuore aperto non potrà mai cadere in depressione!
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Con l’apertura del chakra del cuore si guarisce dalla FIBROMIALGIA e dalla SLEROSI MULTIPLA. (per la medicina ufficiano non esistono cure)
Sono testimone di tanti casi di persone che sono guarite da queste malattie e posso dire che tutte le guarigioni sono avvenute perché le persone, seguendo le mie indicazioni, hanno aperto il chakra del cuore. Il conflitto primario è Amore = Sofferenza (per l’amore non ricevuto da almeno uno dei due genitori), quando poi interiormente si recepisce che in questo mondo non esiste l’amore si blocca anche il chakra della radice che governa l’energia alle ossa ed ai muscoli. Come vedremo successivamente, nel capitolo che parla di questo chakra, il suo blocco si crea quando una persona passa del tempo in un posto dove non sta bene: può essere l’abitazione, il territorio, la costrizione di andare in un posto che non piace o quando la persona non sta bene nel mondo perché pensa che sia privo di amore. Tantissime persone che hanno o avevano avuto la fibromialgia o sclerosi multipla mi hanno detto: “Questo mondo non mi appartiene, mi sento un alieno”.

Ovviamente questo pensiero blocca il chakra della radice e quindi le ossa ed i muscoli non ricevono più l’energia vitale, poi si blocca anche l’area dx del cervello e, di conseguenza, si crea la distrofia muscolare che degenera in fibromialgia o sclerosi multipla (a secondo del grado di sofferenza con cui si vive questo conflitto). Quando si apre il chakra del cuore, cambiando vibrazione, in pochissimi giorni ci si accorge che il mondo non è affatto privo d’amore, anzi dove si pone lo sguardo si è colpiti dalle tante manifestazioni d’ amore che solo ora si è in grado di vedere e subito il chakra della radice si riapre. A questo punto la malattia invalidante non può peggiorare; purtroppo come la malattia è progredita nel tempo occorre anche molto tempo per guarire. Per accelerare la guarigione consiglio l’utilizzo di tessutini Takionic da tenere sul chakra della radice (cuciti negli slip) e soprattutto un tessutino takionic da tenere il più possibile appoggiato sulla parte destra del cervello (è l’unico prodotto che ha la capacità di riattivare energeticamente un’area del cervello.


Con l’apertura del chakra del cuore si può guarire definitivamente da malattie definite dalla medicina ufficiale: “genetiche ed incurabili” (Nei primi capitoli del libro ho dimostrato che le malattie ereditarie non esistono). Se qualche lettore dubita ancora delle mie affermazioni posso mettervi in contatto con mamme che avevano figli con malattie genetiche progressive incurabili che dovevano causare in pochi anni una morte prematura; queste madri saranno felici di raccontarvi come, seguendo la Medicina della Nuova Era, i loro figli sono guariti definitivamente ed ora godono di perfetta salute. (questo risultato ha sconfessato i migliori ospedali d’ Italia quando sostengono che chi è portatore di queste malattie non può guarire perché non esistono cure).


In oltre il 90% dei casi le “cosiddette” malattie genetiche si contraggono nella fase del concepimento perché il nascituro eredita dai genitori i geni delle malattie. Questa è una tesi “farlocca” perché, come ho già spiegato, non si eredita la malattia dai genitori ma lo stesso modo di pensare ed è il pensiero sbagliato (conflitto) che crea la malattia. Sinora ho sempre constatato che tutti i bimbi affetti da una malattia genetica avevano il chakra del cuore bloccato. Questo chakra si chiude quando si soffre per mancanza di amore da parte di almeno uno dei due genitori.


E quale è il conflitto che un feto può vivere? Sentirsi non accettato dalla madre! Basta indagare sulle emozioni che la madre stava vivendo durante la gravidanza per trovare conferma di ciò! Esempio: Quando feci il test kinesiologico ad un bambino autistico costretto a stare sulla sedia a rotelle perché aveva i muscoli e gli arti paralizzati risultò che aveva bloccato il chakra del cuore al quinto mese di gestazione. Domandai alla madre cosa le fosse successo in quel periodo e lei mi rispose: “Al quinto mese di gravidanza ho fatto la prima ecografia ed i dottori mi hanno detto che avrei partorito un maschietto. Alla notizia io ho pianto disperata ed ho portato avanti la gravidanza piangendo tutti i giorni perché volevo una femmina, per questo motivo non l’ho mai accettato”. Non c’è bisogno di citare prove scientifiche perché è risaputo da molti anni che un bimbo, nella placenta, percepisce tutte le emozioni della madre. In questo caso il nascituro, non sentendosi amato dalla madre, ha bloccato l’energia vitale ed è nato con problemi fisici. Queste anomalie fisiche del neonato sono state riconosciute dai dottori quando non aveva ancora compiuto i tre mesi di vita; siccome pochi giorni prima aveva fatto un vaccino i genitori avevano attribuito la colpa dei deficit fisici al vaccino.


I vaccini sono sostanze tossiche che possono creare danni solo a bimbi che hanno il chakra del cuore bloccato, quindi sono una concausa, la vera colpa è la mancanza d’amore della madre. Perché la stragrande maggioranza dei bimbi che fanno i vaccini non diventano portatori di handicap fisici?
La mia risposta è: questi bimbi hanno il chakra del cuore aperto! Comunque anche se mia figlia ha il chakra del cuore aperto non le ho fatto fare i vaccini; perché iniettare sostanze tossiche per proteggerla da virus quando dispongo dell’argento colloidale che è l’antibiotico naturale più potente che esista?


Altro caso: I medici avevano detto alla madre di Rosy, una ragazza paraplegica di 11 anni, che a sua figlia restavano massimo due anni di vita. Un amico mi diede modo di fare il test kinesiologico a questa sfortunata undicenne e verificai che aveva il chakra del cuore bloccato sin dal concepimento. Chiesi al mio amico di indagare sulla madre e precisamente nel periodo della sua gravidanza; dopo due giorni mi raccontò che la madre stava per sposarsi con un marinaio, lei amava il suo fidanzato ed avevano già arredato la casa dove avrebbero vissuto dopo le nozze. Una sera, mentre il fidanzato si trovava imbarcato su una nave, partecipò ad una festa di compleanno e degli amici la convinsero ad assumere delle pasticche di ecstasy. Priva di lucidità fece sesso con un amico e per questo rimase incinta di Rosy. I suoi genitori la costrinsero a sposare il padre naturale. Lei fu costretta a lasciare l’uomo che amava ed addossò tutta la colpa della sua infelicità alla bambina che portava in grembo e più passava il tempo più aumentava l’odio nei confronti della nascitura. Questo odio non è mai cessato e, dopo due anni dal test, ho saputo che Rosy era morta. Questa ragazza poteva sopravvivere? In base alla mia esperienza rispondo di SI! Sono sicuro che Rosy non sarebbe morta prematuramente se si fosse sentita DAVVERO AMATA dalla madre! Questa mia certezza deriva dal rilevante numero di persone con malattie genetiche, definite dalla scienza medica “incurabili”, che sono guarite definitivamente con la Medicina della Nuova Era.


Cito uno dei miei primi casi: Stavo tenendo il corso a Roma, durante una pausa, dei genitori mi chiesero di fare il test kinesiologico al figlio down che aveva 6 anni di età. Con il test verificai che questo bambino aveva il chakra bloccato sin dalla nascita per colpa della madre, poi questo conflitto era stato risolto ma il chakra del cuore continuava ad essere bloccato, questa volta per colpa del padre. Il racconto dei genitori confermò l’esito del test: avevano già tre figli e quando la madre scoprì di essere di nuovo incinta pensò di abortire; non voleva ripetere l’esperienza della gravidanza e dell’allattamento per avere poi un figlio che avrebbe scombussolato la loro vita: la casa dove abitavano non era adatta per alloggiare una famiglia composta da sei persone. (nell’ utero materno il bambino “sente” che la madre non lo vuole e non potendosi “nutrire” dell’amore della madre blocca l’energia vitale indispensabile per il suo sviluppo fisico) Quando la madre iniziò a percepire i movimenti del bimbo iniziò ad amarlo in maniera autentica trascorrendo molte ore del giorno accarezzandosi la pancia. (il figlio si sente finalmente amato e quindi solo ora, con la giusta energia vitale, riprende a svilupparsi in maniera sana) Il bimbo, a causa dell’iniziale carenza di energia vitale, non aveva recuperato del tutto ed era nato con lievi problemi fisici. I medici diagnosticarono che il bimbo avrebbe avuto difficoltà gravi nell’ articolare le parole. A questo punto è il padre che non lo accetta, non vuole fare sacrifici per accudire un figlio down.


Mi rivolgo al padre e gli spiego che c’era la possibilità della sua totale guarigione se metteva in pratica i miei consigli. Con il test kinesiologico avevo verificato che questo risultato si poteva ottenere se il bimbo apriva il chakra del cuore e se si correggeva l’anomalia energetica presente nel lato sx del cervello, (governa l’apprendimento e il linguaggio) utilizzando un tessuto Takionic. Il padre, contento della possibilità della guarigione del figlio, mi assicurò che avrebbe seguito scrupolosamente le mie indicazioni. Gli dissi che suo figlio non si sentiva accettato da lui e che avrebbe dovuto dimostrargli AMORE VERO. Consigliai al padre di prendersi una settimana di permesso dal lavoro e, in questi giorni, di dedicare tutto il tempo al figlio down; doveva giocare solo con lui e doveva abbracciarlo il più possibile dicendogli anche delle piccole bugie: “Sei il preferito di papà, sei quello che amo di più” Solo in questo modo il figlio si sentirebbe amato da te ed avrebbe aperto il chakra del cuore!


I genitori comprarono il tessutino Takionic da mettere sul lato sx del cervello e, quando finì il corso, uscirono dalla sala fiduciosi. Quattro giorni dopo ricevetti la telefonata dal padre che con voce gioiosa mi disse: “Ti comunico che da ieri mio figlio parla correttamente, tutti gli abitanti del paese dove abito sono rimasti colpiti dalla sua guarigione straordinaria ed ora in tanti mi chiedono se puoi tenere qui un corso, sei disponibile a farlo tra due mesi?” Ricordo che alla notizia della repentina guarigione del figlio piansi di felicità; prima avevo aiutato tante persone a guarire da malattie definite “incurabili” dalla scienza medica e solo le prime volte avevo avuto una reazione simile, ora era il primo caso di un bambino ed anche se non si trattava di una malattia mortale il fatto che fosse guarito da un problema che gli avrebbe limitato per sempre la qualità della vita mi fece esplodere di gioia e nelle due settimane seguenti continuai ad avere la “pelle d’oca” per la felicità che provavo. Quando sono andato a fare il corso, vedendo che si teneva in un paesino piccolissimo, ho temuto di non coprire le spese della trasferta perché mi aspettavo un numero esiguo di partecipanti, invece si è rivelato uno dei corsi con il pubblico più numeroso; tutti gli abitanti del paesino avevano verificato la guarigione del bambino ed in tanti volevano usufruire della Medicina della Nuova Era per guarire se stessi e gli altri.
Il caso più eclatante: A Leonardo, un bimbo che aveva meno di un anno di vita, era stata diagnosticata la leucodistrofia, una malattia degenerativa che, nel distruggere rapidamente tutte le

cellule del cervello, crea la paralisi totale e la cecità; La morte sopraggiunge quasi sempre nei primi tre anni di vita. I genitori l’avevano fatto visitare nei migliori ospedali d’Italia ma il responso era sempre stato sfavorevole dato che non esistono cure. La madre non si è mai rassegnata e agli inizi del 2018 decide di tentare con la Medicina della Nuova Era e porta Leonardo da me. Faccio il test kinesiologico al bimbo e verifico che ha il chakra del cuore bloccato, verifico anche che tutte le aree del cervello sono prive di energia vitale. Suggerisco alla madre il comportamento da tenere con il figlio affinchè possa aprire il chakra del cuore e le regato una stoffa Takionic sufficientemente grande per coprire tutte le aree del cervello. Dopo circa un mese la madre mi fa rivedere Leonardo, ha una cuffietta sulla testa fatta con la stoffa Takionic, lo testo ed accerto che il chakra del cuore è aperto, poi testo le aree del cervello e noto che ora sono tutte energeticamente attive. Il mese successivo rivedo Leonardo, ora si MUOVE e VEDE BENE.

In questa occasione la madre mi racconta che pochi giorni prima ha portato il figlio in uno degli ospedali che avevano refertato la leucodistrofia ed un medico che lo ha visitato, nel constatare che ora il bambino si muoveva e vedeva le ha detto: “Signora, io non so cosa stia facendo a sua figlio, E NON VOGLIO NEANCHE SAPERLO, ma visto che funziona continui a farlo”. Se fossi stato presente avrei tirato le orecchie a questo medico e lo avrei redarguito di infrangere il giuramento di Ippocrate che aveva fatto al momento del conseguimento della laurea in medicina. (cito le frasi più significative: “Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo GIURO di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la qualità e l’ indipendenza della professione, giuro di perseguire la difesa della vita, giuro di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina…) Poi gli avrei detto: ”Hai verificato che bimbi condannati a morire in tre anni perché hanno la leucodistrofia ora possono guarire e tu, solo perché il metodo non appartiene al protocollo medico, rifiuti di sapere come è avvenuta la guarigione e non vuoi metterla a disposizione del progresso medico! Se ci fossero leggi terrene giuste dovresti essere condannato per complicità morale in strage di bimbi! Comunque non potrai sottrarti alla Legge Divina: “Il male che fai agli altri ritorna sempre a te! .. Chi di spada ferisce di spada perisce!”


Al lettore che mi accusa di non essere tollerante e di utilizzare toni troppo duri chiedo: “Nell’ ipotesi che tuo figlio muoia, sei sicuro che rimarrai sereno nell’ incontrare la persona che aveva tutti i mezzi e gli strumenti per evitare il decesso ed è rimasta indifferente? Non è forse meglio “scuoterlo verbalmente” per indurlo a prendere provvedimenti che evitino la morte di altri bimbi?” Un bambino che ha il chakra del cuore bloccato perché non si sente amato da un genitore non ha la maturità per comprendere che il genitore non ha colpa e quindi non può operare il cambiamento necessario per aprire il chakra; spetta al genitore dimostrargli di amarlo con azioni che sradicano tutti i pensieri negativi che il figlio nutre nei suoi confronti.


QUANDO SI APRE IL CHAKRA DEL CUORE CAMBIA IL RAPPORTO DI COPPIA.


Per la perfetta Legge di Attrazione due persone possono relazionarsi intimamente solo se hanno le stesse vibrazioni; questo implica che entrambi hanno il chakra del cuore bloccato o aperto.
E cosa succede se uno dei due cambia vibrazione?
Il rapporto “scoppia”! La relazione cessa perché chi apre il chakra, appropriandosi della capacità di amare, desidera avere un partner che sa amare; prima la persona si accontentava pensando di non poter aver di meglio dalla vita, poi, aprendo il chakra del cuore, pone l’attenzione sulle cose che non funzionano nel rapporto e decide di troncarlo. Siccome a me non piace disgregare le famiglie, quando viene da me una persona che ha il chakra del cuore bloccato ed è fidanzata o sposata le consiglio di ritornare con il partner in modo che entrambi possono aprire contemporaneamente il chakra del cuore. Ho fatto la consulenza a coppie che erano in procinto di separazione per problemi che apparentemente sembravano irrisolvibili e, dopo l’apertura del chakra del cuore, hanno visto il loro rapporto fiorire nell’ amore. Ho spiegato perché ognuno di loro era bloccato nell’ amare e, dopo aver verificato che entrambi avevano aperto il chakra ho consigliato di partire da zero.

“Prima il vostro agire era condizionato dalla somatizzazione Amore = Sofferenza, ora, con l’apertura del chakra del cuore, avete cambiato vibrazione per cui siete persone completamente “nuove” quindi entrambi dovete dimenticare il passato: le cose che non hanno funzionato nel vostro rapporto, i litigi, le incomprensioni l’egoismo dell’altro, i tradimenti e iniziare la vostra relazione da capo. Vi consiglio di fare una cena romantica e di comportarvi come bambini di 12-13 anni di età che per la prima volta dialogano con la persona che li coinvolge sentimentalmente.
All’ inizio ognuno racconta come gli piace trascorrere la giornata, il rapporto che vive con gli altri, i propri interessi, ciò che desidera realizzare nella vita e le aspettative, infine, sempre con la genuinità che caratterizza un adolescente, confessa le proprie debolezze interiori ed i sogni più intimi. Ognuno si confida senza timore del giudizio dell’altro, senza riserve e senza aspettative nello stesso modo in cui si parla con il miglior amico. Poi viene voglia di passare ai bacini ed alle effusioni (che diventeranno nel tempo sempre più audaci perché si avrà voglia di scoprire l’intero corpo del partner) e per ultimo si arriva a fare il sesso completo”.


Questi consigli sono il frutto di un’inchiesta fatta a 100 coppie sposate da almeno 50 anni che sostenevano che il loro amore aumentava ogni giorno; alla domanda: “Cosa nutre il vostro amore”? quasi l’80% di loro ha risposto: “L’ AMICIZIA”. Sono rimasto perplesso: “Cosa ha a che fare l’amore con l’amicizia”? Ho riflettuto un bel po’ ed alla fine ho trovato cosa collega l’amicizia con l’ amore: un rapporto che nasce solo per attrazione o passione, con il passar del tempo si logora perché nella routine l’ attrazione e la passione inevitabilmente calano; facilmente siamo portati a rompere questa relazione quando incontriamo una nuova persona che ci attrae e ci fa provare delle emozioni forti, ci mettiamo insieme a questa persona e quando con il passar del tempo, nella routine della vita quotidiana, proviamo lo stesso disagio la lasciamo perché pensiamo di non amarla più.
In realtà non abbiamo mai amato nessuna delle due, era solo attrazione e passione che avevamo verso una persona nuova da scoprire, una volta che l’abbiamo messa a “nudo” non ci stimola più! Anche un rapporto sentimentale dove non c’è fiducia verso il partner è destinato a finire, entrambi non svelano le proprie debolezze interiori per paura di essere giudicati male; accade così che quando c’è un problema intimo ognuno si confida con l’amico/a del cuore perché sa che questi ha la capacità di comprenderlo ed è in grado si stimolarlo a fare le cose che gli fa piacere fare. I due stanno insieme come coppia ma di fatto si comportano come estranei!


Ora immaginate di relazionarvi sentimentalmente con una persona che si comporta come il vostro miglior amico: non avete paura di svelargli i vostri segreti e le vostre debolezze perché sapete che è in grado di comprendere il vostro disagio, di aiutarvi a superarlo; sapete che potete sempre contare su di lui nelle avversità e che egli vi stimola a fare solo le cose che vi piacciono senza crearvi costrizioni. Ebbene, quando il vostro partner vi rispetta e si comporta in questa maniera nel tempo capirete che non potete fare a meno di lui perché non esiste un’altra persona che vi fa stare così bene; ciò vi darà convinzione che più passa il tempo più lo amate!


Per amare una persona non è necessario avere gli stessi interessi o coltivare gli stessi hobby, bisogna unicamente rispettare le sue esigenze, non limitare i suoi spazi vitali e contribuire a fargli fare le cose che lo rendono felice. Il motto è: “Sono felice che tu sia felice”! Chi persegue lo scopo di rendere felice il partner avrà facilmente il suo amore incondizionato. Chi, invece, per gelosia o per egoismo tende ad ingabbiare il partner crea le condizioni della separazione perché è nella natura umana cercare di evadere dalle prigioni.


Esempio di una persona che non sa amare: Una giovane coppia venne da me perché erano in crisi. L’ uomo voleva il divorzio perché non desiderava più vivere con la moglie; nel colloquio sostenne: “Io l’amo e faccio sacrifici per farla vivere bene ma lei è una egoista, invece di pensare alla famiglia trascorre la maggioranza dei week end lontano da casa per partecipare a tornei nazionali di tiro con l’arco”.
Ho sperimentato che per conseguire risultati lusinghieri in questa disciplina sportiva occorre essere tranquilli, sereni, in armonia con sé stessi ed in uno stato di pace interiore pertanto ho detto all’ uomo: “Mi permetto di dirti che sei tu la persona egoista perché solo un egoista può desiderare che un’altra persona rinunci alle cose che le danno benessere interiore e la rendono felice.
Se tu provassi vero amore per lei ogni tanto le regaleresti delle frecce nuove per sostituire quelle usurate ed ogni tanto potresti accompagnarla ai tornei perché si è felici quando si contribuisce alla felicità di chi si ama!


Io amo mia moglie e non la lascerò mai proprio perché non ragiona come te. Anche mia moglie avrebbe potuto lamentarsi per il fatto che io, quando sono libero dal lavoro, invece di trascorrete quel tempo con la famiglia, quando capita l’occasione, preferisco andare a giocare a pallone con gli amici, faccio una vita molto sedentaria, passo tutti i giorni seduto per tenere consulenze individuali e guai se non approfitto delle poche occasioni che mi capitano per praticare sport. Quando non lo faccio per più di 15 giorni avverto che i muscoli delle gambe tendono a contrarsi e soprattutto avverto che aumenta la mia tensione nervosa. Questo capita perché a me lo sport permette di scaricare lo stress che accumulo ogni giorno.


Mia moglie proprio perché mi ama, desiderando il meglio per me, mi supporta preparando ogni volta con estrema cura la mia borsa sportiva. Mia moglie ha 20 anni meno di me ed ogni tanto si organizza con le amiche per andare a ballare, io rimango a casa perchè la musica assordante non la sopporto più avendo lavorato in discoteca per più di 30 anni e ti assicuro che sono molto contento quando la vedo rientrare a casa felice”.


CHI APRE IL CHAKRA DEL CUORE E’ DESTINATO A VIVERE UNA RELAZIONE SENTIMENTALE BELLA ED APPAGANTE, ALIMENTATA DA VERO AMORE.


Nelle consulenze individuali a volte capita che delle donne mi dicono che oramai hanno deciso di chiudere la saracinesca del cuore perché vivono meglio da sole. A queste donne io ho detto: “Prima, avendo il chakra del cuore bloccato, hai sempre sofferto in tutte le relazioni sentimentali perché, per Legge di Attrazione, potevi solo avere partner che non sapevano amare, ma ora che hai aperto il chakra, per la stessa Legge di Attrazione, che è perfetta, devi obbligatoriamente incontrare l’ uomo della tua vita, la cosiddetta “anima gemella”, la persona giusta che finalmente ti nutrirà d’amore e tu non potrai sottrarti all’ amore perché tutte le cellule del tuo corpo hanno bisogno, soprattutto, di nutrirsi dì amore, di ricevere coccole, effusioni, abbracci, carezze”. Per rafforzare le mie parole racconto le prove scientifiche riportate a pag…… e poi concludo: “Nel Vangelo di Tommaso Gesù dice più volte che nel regno dei cieli si entra a coppia, donna + uomo. Vivere da soli non ti fa crescere nel processo evolutivo dell’anima perché la strada maestra dell’evoluzione spirituale è il rapporto di coppia quindi solo la qualità d’amore che doniamo al partner indica la misura dell’amore che abbiamo per noi. Più ci amiamo più doniamo amore e, per la Legge di Attrazione, più lo riceveremo.


Chi ha avuto esperienza di pre-morte ha raccontato che negli istanti che precedono la morte ha rivisto solo i momenti di vero amore vissuti, come se il riassunto della sua esistenza terrena si permeava unicamente sull’ amore che ha dato e ricevuto. Se ora scappi dall’ amore per paura di soffrire e continuerai a vivere senza partner sappi che la tua vita ti scorrerà davanti senza avere l’impressione di farne parte; comunque il periodo che hai vissuto in solitudine ha un risvolto positivo perché solo quando si sta bene con sè stessi può arrivare il grande amore. Quando si soffre per la solitudine e si cerca disperatamente una persona che dia amore si crea una dipendenza verso questa persona e l’unico risultato certo è che si soffrirà a causa del suo comportamento. Ora tu dici di stare bene con te stessa, ciò è positivo perché è anche il momento giusto di incontrare l’amore della tua vita, però è importante tu vinca la paura di soffrire per amore, devi alzare la saracinesca che blocca il tuo cuore e non devi più erigere muri tra te e probabili partner.


Alla persona che vive da sola, senza avere relazioni con gli altri, in maniera un po’ ironica, dico: “Hai appena aperto il chakra del cuore, di conseguenza ora sei destinata ad incontrare l’anima gemella, stando sempre a casa ciò potrà avvenire solo se si rompe il rubinetto e l’anima gemella di mestiere fa l’idraulico…. ovviamente ciò è improbabile quindi devi uscire il più possibile perché solo così avrai modo di poterla conoscere. Ti consiglio di partecipare alle riunioni di persone che fanno volontariato, beneficenza, opere per il benessere collettivo, persone che hanno i tuoi stessi hobby, gli stessi interessi, la stessa vocazione artistica.


Alle persone anziane che mi dicono che oramai sono troppo avanti nell’ età per vivere una nuova storia d’ amore dico: “Anche a chi ha superato i 75 anni di età consiglio di cercare la persona giusta da amare perché 10 o 20 anni vissuti nell’ amore vero ripagano di oltre 70 anni di vita vissuta senza amore! L’ età non deve costituire un freno perché più si è anziani più si ama meglio in quanto si cerca unicamente un partner con il quale stare bene..
Alle persone vedove che preferiscono non amare un’altra persona per rispetto verso il coniuge morto o per timore della disapprovazione dei figli dico: “Quando sopravviene la morte l’anima sale in una dimensione spirituale vicina a Dio, se potesse comunicare con te ti direbbe di non rinunciare alla tua vita perché è felice nel saperti felice. Se poi i tuoi figli provano ad ostacolare la tua nuova storia d’amore tu non devi assolutamente cedere.

Ti racconto quello che è capitato a me: Quando ho comunicato ai miei tre figli che mi sarei risposato perché avevo trovato la donna della mia vita, hanno disapprovato del tutto la mia scelta e, per impedire il matrimonio, mi hanno fatto un ricatto psicologico: se mi sposavo avrei rotto la relazione con loro. Io non ho ceduto e quando mi sono sposato non sono venuti al mio matrimonio, poi per circa tre mesi non si sono fatti né sentire né vedere; quando sono tornati a trovarmi venivano solo in occasione del pranzo domenicale .


All’ inizio non salutavano mia moglie né la ringraziavano per il cibo che cucinava, in pratica la trattavano peggio di una serva e mia moglie soffriva per il loro comportamento; poi pian piano, vedendo che mia moglie è una bravissima donna, hanno finito per accettarla. Ricordo perfettamente il giorno in cui mi hanno detto che se avessi avuto altri figli avrei rotto definitivamente con loro. Io li ho tranquillizzati sostenendo che non c’era questa ipotesi in quanto, essendo avanti nell’ età, non desideravo avere altri figli e che mia moglie aveva già un suo figlio.


Due anni dopo il matrimonio mia moglie mi dice che desidera avere una bambina, io non prendo in considerazione la sua richiesta sin quando a lei non si creano dei noduli piccoli al seno sx, con il test kinesiologico verifico che essi derivano dalla sofferenza di non avere una figlia da allattare. Rifletto un po’ e giungo alla conclusione che se amo davvero mia moglie devo renderla felice.
Dopo un anno è nata nostra figlia Dea. I miei figli non sono venuti in clinica e per circa sei mesi non sono venuti a trovarmi a casa, poi quando sono tornati, per i primi tempi, pur di non vedere mia figlia, non andavano nella stanza di Dea; poi, poco alla volta, hanno imparato a conoscerla ed ora quando vengono a trovarmi le portano sempre un regalino e sono felici di giocare con lei.


Morale: Meno male che non ho ceduto ai ricatti dei miei figli perché sono felicemente sposato ed ho Dea che mi rende orgoglioso per la sua straordinaria bellezza interiore. (frutto del grande amore che riceve da entrambi i genitori). Quando Gesù dice: “Abbandonate la famiglia e venite a me” indica di non far dipendere la propria felicità dal comportamento che hanno i genitori o il partner o i figli. (costituiscono l’insieme della famiglia). Come io non ho alcun diritto di imporre ai miei figli di comportarsi secondo il mio modo di vedere anche loro non devono influire sulle decisioni dei genitori. Chi ama davvero, che sia genitore, figlio o partner, può solo desiderare la felicità degli altri. .


Mi sono dilungato molto sul chakra del cuore, ho sforato la previsione di fare un libro che avesse meno di 250 pagine, ho raccontato anche cose non pertinenti alla guarigione di un organo. Ora cosa fare? Mi attengo al piano originale e cancello quello che ai più può sembrare superfluo per guarire da una malattia o inserisco anche le cose importanti per prevenire lo sviluppo delle stesse? Opto di non cambiare la stesura del libro in quanto l’apertura del chakra del cuore implica non solo la guarigione ma rende quasi del tutto impossibile l’insorgere di ictus, infarti, ischemie celebrali, problemi al cuore, Parkinson, Alzheimer, demenza senile, tumore ad un polmone, tumore ai seni, bronchite, polmonite, asma, allergie alle vie respiratorie, bulimia, anoressia, bipolarità, schizofrenia, allucinazione, dipendenza da gioco d’ azzardo e da droga, pensieri di suicidio, sbalzi repentini di umore, attacchi di energie negative esterne. Chi ha il chakra del cuore aperto ha molta più forza per operare i cambiamenti interiori che portano alle guarigioni anche di tutte le altre malattie.


NB: Sostengo, a ben ragione, che chi apre il chakra del cuore può arrivare a GIOIRE DELLA VITA più di quanto possono provare le altre persone; per questo fine occorre sapere quale è il percorso che bisogna fare. Ho deciso di trattare questo argomento in un capitolo a parte dal titolo: VIVERE FELICI REALIZZANDO LA MISSIONE DELLA NOSTRA ANIMA IN QUESTA VITA. Anche chi ha già il chakra del cuore aperto può mettere in pratica i consigli per migliorare la qualità della vita.

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