I CHAKRA

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“Tratto dal Libro La Medicina della Nuova Era”

Attraverso il test kinesiologico io verifico quale chakra è bloccato e, visto che conosco la causa psicologica che è associata a quel preciso punto energetico, so quale conflitto vive la persona e quale organo ha uno scompenso energetico.

Per me il test kinesiologico, se fatto correttamente, è attendibile al 100% e vale più di una diagnosi fatta attraverso una radiografia, perché la lastra può segnalare la presenza di un tumore ma i dottori, non sapendo se esso è attivo o inerte, prescriveranno comunque la chemioterapia o la radioterapia al paziente, e addirittura talvolta sbagliano persino a interpretare le lastre emettendo diagnosi errate.

I CHAKRA
I CHAKRA

Ad esempio, alla suocera di un mio amico fu refertato in ospedale un tumore allo stomaco ed i dottori le ordinarono dei cicli di chemioterapia; io le feci il test kinesiologico e constatai che non aveva nessun chakra bloccato. Parlandole verificai che non viveva lo specifico conflitto che causava il tumore allo stomaco; questi dati indicavano che non c’era una malattia degenerativa in atto, perciò consigliai al mio amico di far visitare la suocera in altri due ospedali prima di iniziare i cicli di chemio. Per fortuna lei ebbe il buon senso di fare questa verifica perché i medici degli altri due ospedali smentirono la presenza di un tumore allo stomaco.

Altro esempio: una mia amica di nome Isabella mi chiese di fare il test kinesiologico alla sorella Giada che si sentiva molto debilitata fisicamente. Il test evidenziò che il chakra della corona ed il chakra basale erano molto bloccati; (quando Giada toccava uno di questi punti i suoi muscoli perdevano del tutto la loro forza). Parlai con Isabella e le dissi che la sorella aveva un problema serio alle ossa e le consigliai di farle fare degli accertamenti in ospedale.

Isabella mi rispose che mi stavo sbagliando in quanto Giada, una settimana prima, era stata in ospedale per accertamenti e i dottori non avevano riscontrato alcun problema di salute.

Per scrupolo rifeci il test a Giada: stesso esito. Parlando direttamente con Giada accertai che effettivamente lei stava vivendo la situazione psicologica che corrispondeva ai chakra da me trovati bloccati. Ho provato a convincere Isabella della mia tesi, dicendole anche che sino a quel momento non mi ero mai sbagliato, ma senza un esito favorevole perché lei non voleva accettare il fatto che sua sorella avesse un problema serio di salute.

Dopo poco più di dieci giorni Isabella mi ha comunicato telefonicamente che la sorella era stata ricoverata in ospedale a seguito del peggioramento del suo stato di salute. Si è scusata con me per aver dubitato di quanto le avevo detto in quanto secondo le nuove radiografie fatte a Giada c’erano delle metastasi sulla sua colonna vertebrale e i dottori le avevano parlato di una sopravvivenza limitata a pochi mesi. Nel darmi questa notizia Isabella è scoppiata in un pianto dirotto e, quando si è ripresa, mi ha chiesto con un filo di voce se potevo aiutare la sorella ad eliminare la causa psicologica che aveva determinato questa terribile malattia.

L’epilogo di questa vicenda è riportato nel finale del capitolo relativo al chakra basale

Qualche lettore ricorderà che più volte ho sostenuto che se si risolve il conflitto si ha una guarigione definitiva della malattia. Il termine guarigione definitiva indica che quella specifica malattia non si ripresenterà mai più. Senza la risoluzione del conflitto tutte le cure, i trattamenti e i farmaci possono solo guarire provvisoriamente … poi nel tempo la malattia si ripresenta.

Per convincere gli scettici di questa mia ultima affermazione riassumo ciò che la scienza medica e la fisica quantistica attestano:

  • il 90% delle malattie è di origine psicosomatica (stress)
  • il pensiero determina e modifica i geni (malattie genetiche)
  • il corpo umano ha sette punti energetici principali (chakra)
  • la malattia è causata da uno scompenso energetico che si verifica in un organo (ricerche scientifiche e medicina orientale).

Per correggere la frequenza vibrazionale di un organo la medicina tradizionale propone prodotti omeopatici con frequenze differenti. Si cerca di guarire l’ammalato anche con trattamenti vibrazionali (fiori di Bach, pranoterapia, cromopuntura, piramidologia, apparecchiature che emettono vibrazioni, energia tachionica, cleanergy, mineralogia, musicoterapica, massaggi energetici …). Essi hanno lo scopo di ripristinare la corretta vibrazione del tessuto malato, perché quando l’organo ha la giusta energia è sano.

Ricordo quello che ha scritto il fisico francese Paul Nogier: se noi informiamo nuovamente i tessuti delle loro corrette frequenze  vitali il malato guarisce. Ecco la chiave della guarigione!

Tutto questo è corretto!

Ma a nessuno è venuto in mente che se quell’organo non ha la corretta frequenza ciò avviene per una causa, e che se non si elimina la causa l’organo nel tempo avrà lo stesso squilibrio energetico?

Come abbiamo visto, la causa del blocco del chakra è determinata da un conflitto psicologico e fin quando non si elimina il conflitto tutto quello che viene usato come cura serve solo per avere guarigioni temporanee. Perché allora tutte le persone che vogliono specializzarsi in terapie che danno benefici provvisori, non dedicano invece il proprio tempo ad aiutare le persone a guarire definitivamente?

La risposta è una sola: per poter continuare nel tempo a lucrare sugli ammalati.

Il paziente che guarisce definitivamente non è più una fonte di guadagno per le case farmaceutiche, per i dottori, per i naturopati, per chi si spaccia guaritore e per tutte le industrie che operano nel settore della medicina tradizionale e alternativa.

Perché l’ammalato che risolve il conflitto guarisce definitivamente? Per rispondere a questa domanda voglio utilizzare argomenti che mi sono più congeniali, ovvero quelli attinenti all’evoluzione spirituale

dell’anima e alle regole dell’autostima.

Gesù, nel Vangelo di Tommaso, dice che è venuto per insegnare la gioia di vivere.

Io vi dico che chi mette in pratica gli insegnamenti di Gesù non ha possibilità di ammalarsi, e aggiungo anche che la malattia e la sofferenza sono unicamente dei segnali che non si sta percorrendo la strada giusta, ovverosia quella Divina. Sia gli insegnamenti di tutti i maestri spirituali, sia le regole dell’autostima (valgono per chi non è credente) ci dicono che la felicità la dobbiamo trovare dentro di noi, e non all’esterno; ci dicono altresì che l’amore che possiamo dare agli altri è proporzionato all’amore che abbiamo per noi stessi, e ci dicono ancora che la felicità, l’amore e l’autostima l’acquisiamo solo se non abbiamo dipendenze dall’esterno: dai genitori, dalle persone che ci sono vicine, dal denaro e dai beni che possediamo, dai giudizi degli altri, dai luoghi dove passiamo il tempo.

Ebbene, analizzando tutti i conflitti che sono causa di malattia, essi hanno in comune la sofferenza causata da una dipendenza esterna. L’ammalato, se vuole guarire definitivamente da una specifica malattia, non deve più far dipendere la sua felicità da quel preciso fattore esterno che ovviamente sta ora condizionando in negativo la sua vita.

Vincere la dipendenza e risolvere il conflitto diventa una positiva prova di maturazione: è un atto di amore che innalza il processo evolutivo dell’anima, è un accrescimento della propria autostima.

Un esempio: una persona vive un conflitto che le causa sofferenza e malattia, lo supera, diventa serena e guarisce; dopo un po’ si ripresenta la stessa situazione. Ora che sa come affrontarla può commettere lo stesso errore?

In teoria, con il nostro libero arbitrio possiamo “decidere” di ripetere la stessa esperienza negativa e di conseguenza avere la stessa malattia. Nei fatti però la possibilità di incappare nello stesso errore è pressappoco uguale a zero. Il percorso evolutivo dell’anima, infatti, prevede che quando si supera una prova si passi ad una nuova, così come succede all’alunno che viene promosso alla fine dell’anno scolastico: egli passa automaticamente alla classe successiva.

Il cerchio si chiude in maniera perfetta, tutto collima, il caso non esiste.

L’anima viene sulla terra avendo già scelto le prove che deve affrontare in questa vita per innalzare le sue vibrazioni e farle diventare uguali o simili a quelle di Dio. Ogni prova superata permette poi di frequentare una classe superiore, di arrivare sempre più vicino a Dio. Ovviamente l’anima, prima di venire sulla Terra sceglie solo le prove che sa di poter superare, sceglie i genitori, i parenti, il territorio, lo stato sociale … in pratica tutti i fattori esterni che determinano le sue malattie. Perciò anch’esse non avvengono per caso.

L’anima sa di avere la capacità di superare la prova guarendo, altrimenti non avrebbe scelto di vivere quell’esperienza di sofferenza. Sa che se supera la prova è ricompensata con una gioia profonda.

Pensate che questi siano concetti utopistici o astratti?

Se non riuscite a vedere il volto sorridente di chi ha sconfitto una malattia mortale, e di come sia cambiata in meglio la sua vita, allora non avete occhi per vedere!

Ho utilizzato la stessa espressione del Messia.

Gesù era, a torto, considerato un “guaritore”. La sua biografia racconta che egli non ha operato miracoli su tutti gli infermi che accorrevano da lui, ma solo sui pochi che avevano fede: «La tua fede ti guarirà»!

Come abbiamo visto precedentemente chi pratica l’insegnamento di Gesù non può ammalarsi, e chi è ammalato guarisce. Gesù aveva solo il potere di accelerare l’autoguarigione di chi, ascoltando i suoi messaggi, aveva deciso di eliminare le dipendenze dall’esterno. Se la malattia è un segnale che stiamo percorrendo la strada sbagliata e la guarigione è un processo evolutivo dell’anima, qualsiasi mezzo quale l’intervento di un guaritore, un farmaco, un prodotto energetico o un trattamento olistico, che avesse il potere di provocare una guarigione definitiva, renderebbe vana la missione dell’anima. Dato che le leggi spirituali sono perfette, la guarigione definitiva la può ottenere solo chi risolve il conflitto da cui nasce la malattia.

E’ per questo motivo che chi si definisce un guaritore è una persona falsa. E’ per questo motivo che non può esistere un prodotto, un farmaco, un trattamento che porti alla guarigione definitiva. E’ per questo motivo che si può solo aiutare gli altri a guarire, indicando la strada da seguire per risolvere il conflitto.

Visto che il percorso lo può fare solo l’ammalato, è per questo motivo che l’unico termine corretto che si deve utilizzare è auto- guarigione.

Ho tralasciato, nella foga ormai innata in me di parlare di temi spirituali, di scrivere sui virus, funghi, batteri che sono associati alle malattie.

Prima però mi corre l’obbligo di scusarmi con i lettori atei del fatto che alle prove scientifiche spesso aggiungo argomenti di fede. Non sono il solo ad affermare che quando scienza e fede si incrociano perfettamente siamo di fronte a una verità assoluta!


ESEMPI DI DOMANDE DA FARE A SECONDA DEI CHAKRA

BLOCCATI:

CHAKRA DELLA CORONA

(quando è bloccato)

Chiedo se nel corpo c’è una malattia degenerativa. In caso di risposta affermativa mi impegno con più circospezione nel prosieguo del test sugli altri chakra per scoprire in quale parte del corpo c’ è una degenerazione cellulare.

CHAKRA DEL TERZO OCCHIO

(quando è bloccato)

Chiedo per prima cosa se la persona tende a sottovalutarsi; ricevendo una risposta affermativa proseguo chiedendo quanti anni aveva quando egli ha iniziato a vivere questo problema (in questi  casi si parte dall’infanzia). Chiedo se il conflitto è iniziato nei primi  5 anni di vita, in caso di risposta negativa continuo chiedendo se è

iniziato nei primi 10 anni di vita, se la risposta continua ad essere negativa proseguo aumentando gli anni di altri 5, fino a quando il braccio della persona avrà un grosso calo energetico.

Nel caso di una risposta affermativa ad esempio nei primi 15 anni di vita chiedo se è precisamente il 15°, il 14°, il 13°, e quando il braccio perde forza so quanti anni aveva la persona quando si è verificato per la prima volta il conflitto.

Poi chiedo se è coinvolto un genitore, un insegnante, un gruppo di amici ecc. ecc. fino a quando otterrò una risposta affermativa.

Più indago sul conflitto primario più ho elementi per aiutare la persona a risolverlo.

E’ molto probabile che la persona interessata dopo un po’ di sollecitazioni di forza muscolare possa perdere forza al braccio perché accusa stanchezza; quando il test dura un po’ di tempo e penso che il calo della forza possa essere dovuto alla sua stanchezza inverto la domanda chiedendo, in questo caso un suo aumento di forza. Se non ottengo la stessa risposta o chiedo di far leva sull’altro braccio o sospendo momentaneamente il test aspettando che la persona riacquisti forza. Nella pausa approfitto del tempo libero per dialogare con la persona sulle tematiche conflittuali che ho già verificato con il test fatto precedentemente. Questo mi consente di restringere il campo sulle altre domande da porre al corpo della persona. Concludo il test non prima di aver chiesto quale organo o parte del corpo sta risentendo maggiormente della carenza energetica causata dal blocco del chakra.

Finito il test muscolare domando alla persona se nella parte interessata dalla disarmonia energetica egli accusa dolori e lo invito (se non lo ha già fatto) a fare degli accertamenti clinici eseguiti da medici specialisti.

Per ultimo gli spiego la natura psicologica che causa il blocco del chakra e quali sono le modalità per la sua risoluzione (in questo caso vedi capitolo chakra del 3° occhio).

CHAKRA DELLA GOLA

Se il chakra è bloccato chiedo conferma se la persona ha qualcosa che non riesce a dire; con la risposta affermativa chiedo se questo “segreto” è nascosto a tutti o solo a qualcuno, nella seconda ipotesi, chiedo se il segreto è nell’ambito familiare, con il partner, nell’ambito del lavoro o in quello delle amicizie.

Successivamente chiedo al corpo da quanti anni la persona vive il conflitto. Ricordatevi che il corpo non mente mai mentre è molto probabile che la persona tenterà verbalmente di nascondere anche a voi ciò che non vuole dire ad altri. Solo se riuscite ad instaurare un rapporto di empatia potete creare le condizioni affinché la persona vi racconti il suo segreto. Nel caso che ciò accade, dopo il colloquio rifate il test sul chakra della gola per vedere se la confessione fatta a voi è stata sufficiente per la sua riattivazione. Se il chakra è ancora bloccato la persona deve risolvere il conflitto “confessandosi” unicamente con la persona partecipe del conflitto.

CHAKRA DEL CUORE

La persona che ha il chakra del cuore bloccato ha memorizzato nel suo subconscio la seguente equazione: AMORE = SOFFERENZA. La prima domanda da porre è se la causa di questa somatizzazione è

dovuta per colpa di un genitore o di entrambi. Nel 99% dei casi è

sempre colpa del padre o della madre, in alternativa a questa ipotesi la somatizzazione può essere stata causata dalla perdita di un amore vissuto con intensità tale da non ritenere possibile provare le stesse intense emozioni e sensazioni con un nuovo partner. Una volta scoperta la causa si indaga sul periodo in cui questo evento si è verificato (anche in questo caso è consigliabile partire dall’infanzia, addirittura dai primi mesi del concepimento perché già in questa fase il nascituro percepisce tutte le emozioni che vive la sua mamma).

CHAKRA DEL PLESSO SOLARE

Generalmente chi ha questo chakra bloccato tende caratterialmente a trattenere la rabbia. Il conflitto primario (1° evento di sofferenza in cui la persona subiva senza ribellarsi) è quasi sempre avvenuto per

colpa dell’atteggiamento autoritario di un genitore, quindi l’operatore può chiedere al corpo della persona chi è l’autore del conflitto primario e chi oggi è causa di rabbia trattenuta. Per facilitare le risposte vi consiglio di chiedere prima se è nell’ambito familiare o nell’ambito del lavoro.

Ricordatevi che non potete porre troppe domande perché inevitabilmente dopo un po’ di sollecitazioni muscolari la persona accuserà stanchezza al braccio.

CHAKRA IPOGASTRICO

(quando è bloccato) 

Ricordate che per un preciso responso energetico, la persona che testa questo chakra deve tenere il dito pollice nell’ombelico ed il palmo della mano appoggiata allo stomaco

Visto che questo punto energetico si blocca per due dinamiche psicologiche differenti e coinvolge due settori distinti del corpo (area intestinale e organi genitali), per prima cosa dobbiamo chiedere quale è il tipo di conflitto che la persona sta vivendo:

1° domanda: se il conflitto è legato al sesso il braccio perderà forza. 2° domanda: se il conflitto è legato alla realizzazione o al perdono il braccio perderà forza.

Se in entrambi i casi si registra il calo energetico per avere la conferma potete porre la 3° domanda: se la persona vive entrambi i conflitti il suo braccio diventerà debole.

Nel caso si abbia una risposta affermativa alla prima domanda chiedere se la persona ha subito violenza sessuale e poi risalire all’anno in cui si è verificato l’episodio, chiedere poi se al momento attuale la persona fa sesso sotto coercizione o senza desiderio (solo per accontentare il partner), o fa sesso senza la qualità o quantità desiderata.

Nel caso in cui la persona vive un conflitto che è relativo alla mancata realizzazione personale o al perdono bisogna per prima cosa

chiedere se l’aspetto economico è preponderante e se è attinente ad un episodio che la persona non riesce a perdonare.

Anche in questi casi è opportuno risalire al periodo in cui si è verificato l’evento, questa volta però si inizia chiedendo se ciò è successo negli ultimi 5 anni, negli ultimi 10 anni e così via a ritroso sino a quando si identifica esattamente il periodo in cui si è verificato l’evento.

Ho notato che per il corpo l’anno corrisponde esattamente all’arco temporale di 365 giorni perciò per individuare l’anno preciso  in cui si è verificato l’evento inserisco anche l’anno precedente e il successivo per avere conferma.

Esempio: il test è fatto a maggio del 2011 e mi indica che l’evento si e verificato due anni prima. Per conoscere esattamente la data chiedo se l’evento è sorto nel 2009, negli ultimi mesi del 2008 o nei primi mesi del 2010.

CHAKRA BASALE O DELLA RADICE

I conflitti che bloccano questo chakra sono legati al territorio e all’ambiente in cui l’individuo vive o trascorre del tempo con sofferenza durante la giornata, sia esso abitazione, luogo di lavoro o altro posto dove si è costretti ad andare. Per individuare il luogo, inizio con il porre la 1° Domanda: “il posto dove non ti piace stare è l’abitazione?”

Esso comprende anche il territorio in cui è situata, i vicini, i condomini, la presenza di qualcuno che non si sopporta all’interno dell’abitazione o qualcuno che invade il tuo spazio vitale (la camera personale).

2° Domanda: “il posto in cui non ti piace stare è il posto di lavoro?” Comprende anche le mansioni svolte, la lontananza  dalla  abitazione, i mezzi usati per raggiungere il luogo di lavoro,

l’ambiente, i rumori, i colleghi, il dirigente.

Se la risposta è negativa ad entrambe le domande allora non rimane che indagare sulle alternative: può essere che la persona vada malvolentieri a far visita a parenti o amici, che non le piaccia

svolgere commissioni o pratiche burocratiche, oppure andare in luoghi che non piacciono solo perché costretti dal partner (es. in vacanza, in discoteca, al ristorante, al cinema, al teatro, a delle riunioni ecc.) Il test termina quando si è individuato il luogo preciso. Con il test muscolare kinesiolosico, così come eseguito da me, si viene a conoscenza di ogni episodio traumatico che ha subito la persona, delle sue rabbie represse, delle sue debolezze, delle sue malefatte, dei suoi segreti, delle sue reali emozioni. Il suo corpo ci racconta tutto quello che vogliamo sapere; letteralmente invadiamo  la privacy di questa persona. E’ per questo motivo che tanti operatori iniziano il test chiedendo al corpo della persona che si esamina il consenso a procedere.

N.B. le domande da porre al corpo del soggetto che si esamina possono essere fatte sia con voce interiore sia facendosi ascoltare dagli altri. Per la cronaca io eseguo il test in silenzio e chiedo chiarimenti ed osservazioni alla persona solo se lo ritengo opportuno.

Quando insegno ad eseguire il test muscolare kinesiologico agli allievi faccio prima svolgere delle prove “a doppio cieco” utilizzando sostanze innocue e prodotti tossici; la prova si esegue in questo modo:

Si prendono due flaconi vuoti da 30 o 50ml, uno si riempie con normale acqua di rubinetto o altra sostanza innocua per il corpo e l’altro si riempie con una sostanza altamente tossica (es. acido muriatico). Una volta sigillati bene i flaconi si coprono entrambi per evitare che le due persone che praticano il test muscolare siano a conoscenza del loro contenuto. Ora la persona che si sottopone al test ad ogni prova tocca un flacone e l’operatore, verificando la forza del braccio deve rilevare con esattezza quando l’altro tocca il flacone tossico. Questo test va ripetuto fino a quando l’operatore riesce ad individuare con esattezza quale flacone tiene in mano l’altra persona. Solo quando l’operatore, in centinaia di prove, non commette sbagli  è pronto a fare la pratica con le persone.

Solo all’apparenza sembra difficile imparare a fare il test muscolare. Nei fatti tutti i miei allievi hanno imparato ad eseguire correttamente questa tecnica in poche ore.

I Chakra

Per ammalarsi, una persona deve avere almeno un chakra bloccato. Se tutti i chakra sono aperti la persona gode di buona salute.

Se una persona dichiara di avere una malattia in un organo ed il chakra che alimenta energeticamente quell’organo non risulta bloccato vuol dire che è in corso il processo di autoguarigione. (Appena si risolve il conflitto che determina la malattia il chakra si riattiva).             

Io ho monitorato i conflitti relativi ad ognuno dei sette chakra principali e ho constatato che essi determinano le malattie più gravi. Visto che nel corpo umano vi sono altri punti energetici, non escludo che essi possano essere collegati con le patologie più lievi.

Questo libro indica solo la base di partenza della medicina della nuova era. Chiunque voglia approfondire, ampliare, migliorare o anche correggere il lavoro svolto da me, darà ovviamente un importante contributo nel rendere questa medicina sempre più perfetta.

Prima di iniziare la descrizione del rapporto: chakra – conflitto che lo blocca – le malattie che insorgono – processo di autoguarigione è opportuno parlare dei chakra, seppur in maniera sintetica (coloro che vogliono approfondire la conoscenza di questi punti energetici troveranno in commercio tantissimi libri che forniscono spiegazioni più dettagliate).

I chakra (ruote o vortici di energia) sono centri energetici che ricevono e distribuiscono il flusso dell’energia vitale, quella che dà origine alla vita, a tutti i livelli dell’individuo (corpo, mente, spirito). I chakra principali sono sette; nell’antichità ognuno di essi era associato ad un colore diverso. Oggi la scienza ha rilevato che ogni chakra agisce con una propria frequenza vibrazionale che, guarda caso, è la stessa dei sette colori descritti più di tremila anni fa.

I sette principali colori e le loro gamme di frequenza:

·      ROSSO6.200Angstrons(1° chakra)
·    ARANCIONE5.890(2° chakra)
·      GIALLO5.510(3° chakra)
·      VERDE5.120(4° chakra)
·      BLU4.750(5° chakra)
·      INDACO4.490(6° chakra)
·      VIOLA4.230(7° chakra)

(Tali indici sono relativi alla Scala di Bovis)

Ai sette chakra si riconnettono rispettivamente sette diverse ghiandole endocrine, i plessi nervosi autonomi e gli organi interni; in tal modo i chakra costituiscono il collegamento tra il corpo fisico e i campi energetici sottili chiamati dagli scienziati di ogni epoca in vari modi: campo tachionico, energia di punto zero, energia orgonica, energia elettrodebole, energia cosmica, energia vitale, prana, Qi, ecc. Testi indiani antichi di oltre 4.000 anni fa erano dedicati all’uso terapeutico dell’energia vitale; in essi si trovano anche alcuni principi fondamentali della medicina energetica e dell’importanza di avere tutti i chakra aperti per poter godere di un’ottima salute.

Ecco, quindi, finalmente giunti all’argomento principale che caratterizza questo libro e lo rende unico nel suo genere: il rapporto tra chakra – conflitto – malattia – auto guarigione.

La mia biblioteca personale è piena di libri che parlano di conflitti e malattie, ma non c’è in commercio un solo libro che dia indicazioni sul percorso psicologico che un individuo deve fare per risolvere il conflitto che sta vivendo e così innescare nel suo corpo il processo di auto – guarigione.

Quando descrivono i chakra, quasi tutti gli autori iniziano la descrizione iniziando da quelli situati più in basso, io invece preferisco cominciare il test kinesiologico dal chakra della corona (sulla testa) e terminare con l’ultimo che è situato nella zona del perineo (verificando per primo il chakra più alto ho un quadro generale sull’energia vitale della persona).

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